“Macchè saluto romano”: Silighini replica a Sel e Anpi
“L’Anpi ha sentito il bisogno di commentare la presenza di alcuni esponenti di Fn e Movimento sociale alla mia iniziativa alla riunione del consiglio comunale, dove ho chiesto le dimissioni di tutti i consiglieri dopo il sordo silenzio che queste persone elette dai saronnesi hanno mostrato proprio nei confronti degli stessi saronnesi, che giorni fa hanno visto la propria città asserragliata e seriamente danneggiata dal corteo di alcuni facinorosi di sinistra ed anarchici – esordisce Silighini – L’Anpi “parla” con un comunicato identico al partito di sinistra Sel. Potevano farne uno congiunto e ci sarebbe stata forse più correttezza e chiarezza”.
Silighini respinge al mittente tutte le accuse
Mio nonno è stato un eroe di guerra, pluridecorato comandante dei carabinieri. Lui le azioni di guerra le ha fatte sotto l’egida americana con compito di bloccare la presenza nazista, ed anche proteggere italiani che ingiustamente rischiavano il linciaggio da alcuni delinquenti comunisti che avrebbero voluto sostituire il fascismo per fare piombare la nostra Patria tra le braccia di Stalin e dell’Unione Sovietica. Detto questo, è da stigmatizzare che Anpi e Sel se la prendano con chi chiede di stare con i cittadini onesti contro quelli del Telos, ed i gruppi di sinistra, comunisti e anarchici che sabato sono scesi in piazza in compagnia di persone incappucciate che brandivano manganelli e bastoni d’acciaio, che hanno distrutto apparecchiature pubbliche, danneggiato edifici e soprattutto hanno bombardato di vernice i vetri e le porte del palazzo comunale, che rappresenta tutta la cittadinanza. Non ho sentito da loro proferire parola. Forse sono stati sordi e ciechi. Un controllo della vista comunque lo suggerisco visto che qualcuno ha scambiato qualche braccia tesa per aumentare l’impeto dell’urlo “dimissioni” per un saluto romano. Carissimi, quei palmi di mano che vi hanno fatto prendere abbagli purtroppo per voi poi si sono chiusi diventando pugni o semplicemente mani che si muovevano. Capisco che il pugno chiuso a molti piace e non fa paura anche se ricorda il comunismo, ma in questa occasione erano solo mani. Imparino invece a condannare i delinquenti che distruggono la città brandendo manganelli, mazze e umiliando con la vernice il palazzo comunale.
01102014