“Uboldo boccia il consiglio dei ragazzi”: Colombo chiede il dietrofront
Lo si legge in una nota di Per Uboldo
La mozione intendeva impegnare sindaco e Giunta ad avviare all’interno del tavolo di lavoro sull’Educazione un percorso condiviso con la scuola propedeutico all’adozione all’interno del prossimo Piano per il diritto allo studio dell’istituzione del consiglio comunale dei ragazzi. La proposta era stata annunciata nel corso del consiglio comunale dello scorso 6 novembre a scuola alla presenza degli alunni delle scuole medie cittadine e degli insegnanti ed era stata accolta positivamente dal sindaco Lorenzo Guzzetti che aveva affermato come questa iniziativa fosse già nel programma amministrativo.
La nostra proposta prendeva spunto innanzitutto dallo Statuto comunale che prevede la possibilità che il Comune promuova l’elezione del consiglio comunale dei ragazzi allo scopo di favorire la partecipazione dei ragazzi alla vita collettiva e poi dalle esigenze emerse nel corso della prima riunione del tavolo sull’educazione. E dichiarava proprio di ritenere importante che sindaco, assessori e consiglieri comunali assieme al dirigente scolastico, agli insegnanti, ai genitori e alle associazioni di Uboldo, iniziassero un percorso per arrivare a proporre l’istituzione del consiglio comunale dei ragazzi nel Piano per il diritto allo studio 2015-2016. Perciò niente di calato dall’alto ma un percorso condiviso, così come auspicava il sindaco.
“E invece? – prosegue Alessandro Colombo, capogruppo di Per Uboldo – Ancora una volta la lista civica di maggioranza, bocciando la mozione con motivazioni piuttosto sterili ha prima di tutto perso una grande occasione. Non dimentichiamoci che proprio nei giorni scorsi ricorreva il venticinquesimo della sottoscrizione della convenzione sui diritti dell’infanzia dell’Onu. Se non condivisibile in tutto o migliorabile, la maggioranza avrebbe potuto emendare la mozione ma approvarla. Bocciandola questa maggioranza ha dimostrato ancora una volta di fregarsene delle opposizioni e, anzi di osteggiarle nella maniera più assoluta. Ma cosa più grave, di fregarsene dei diritti dell’infanzia”.
27112014