Popolari per l’Italia: “Deludente il bilancio degli ultimi 5 anni”
Abbiamo fatto tre domande, semplici e molto aperte, a tutti i gruppi consiliare per fare un bilancio dell’anno appena passato e iniziare a guardare a quello che arriverà.
1. bilancio dell’anno appena trascorso e degli ultimi 5 anni di Amministrazione ed opposizione
2. identikit del candidato sindaco ideale
3. le tre priorità della città di Saronno
Una premessa doverosa. I Popolari per l’Italia sono un partito nuovo, costituitosi formalmente poco più di un anno fa su iniziativa del senatore Mario Mauro e di altri amici nel solco del popolarismo europeo allo scopo di rinverdire la storia politica e culturale dei cattolici democratici in Italia. Non abbiamo dunque una rappresentanza consiliare a Saronno. Cominciamo solo ora a costituire una rete di persone nei vari centri ma non per questo rinunciamo ad esprimere un giudizio sulla situazione amministrativa di Saronno perché molti di noi vivono da vicino la realtà del territorio e la conoscono bene.
1. La sindacatura Porro si era aperta con grandi aspettative, persone nuove, compagine politica nuova, programma ambizioso. Dopo cinque anni il bilancio è nel complesso deludente. Se è vero che i “poteri forti” sono stati tenuti fuori dal Palazzo, la città è globalmente peggiorata, l’Amministrazione non ha inciso, nessuna nuova opera significativa è stata neppure iniziata. E non vale invocare il patto di stabilità o il taglio dei trasferimenti: queste sono condizioni strutturali che valgono per tutti gli 8000 comuni italiani e non in tutti si registra un tale immobilismo. Basta guardare alcune realtà vicine a noi per accorgersene. Alcuni provvedimenti hanno avuto poi un sapore più propagandistico che effettivo mentre altri (es. alcune strampalate innovazioni viabilistiche) appaiono alla prova dei fatti sbagliati.
2. Evitiamo ipocrisie giovanilistiche e da “rottamatori di periferia”. Occorre una figura autorevole ed esperta, in grado di guidare la complessa macchina comunale con piglio manageriale e di saper gestire con abilità i rapporti politici. A Saronno occorre un sindaco con una visione, capace di guardare al rilancio della città con una prospettiva temporale di almeno 10 anni. Non un improvvisatore dunque né probabilmente un personaggio della cosiddetta società civile prestato alle istituzioni ma un conoscitore dei meccanismi amministrativi in grado di ben rappresentare la tradizione civile, culturale e religiosa della nostra città. Anche la squadra che lo affiancherà dovrà saper dialogare con i diversi mondi che compongono la complessa società saronnese instaurando quel rapporto fecondo che in questi anni è troppo spesso mancato.
3. Se guardiamo alle esigenze della gente direi lavoro, emergenza abitativa e viabilità. Per la prima voce però le competenze dell’Amministrazione Comunale sono davvero esigue. Occorre allora il coraggio di varare un piano di marketing territoriale in grado di rilanciare l’immagine della nostra città, di renderla nuovamente attrattiva per le attività imprenditoriali, di farne un luogo più gradevole da vivere per i suoi cittadini e per i numerosi ospiti che la frequentano riscoprendo la sua vocazione culturale e artistica e sfruttando la sua vicinanza con Milano e Malpensa. Sulla casa occorre varare nei primi mesi dall’insediamento un piano di housing sociale sfruttando le sinergie con il cosidetto privato sociale come le fondazioni ex bancarie che hanno fondi dedicati a questa esigenza. Sulla viabilità bisogna completare al più presto l’anello esterno a est dell’abitato sgravando l’asse Miola/Piave e immaginare una gronda nord sulla direttrice Rovello/Gerenzano per alleggerire la pressione sul Prealpi. Va inoltre gestita la questione parcheggi per favorire l’accessibilità degli esercizi commerciali del centro storico. Proviamo anche ad aprire la ZTL dopo le 19.30 per dare più vita al centro che oggi nelle ore serali è davvero spettrale.
03012014