“Saronno città dello sport? Ma il lavoro?” si chiede l’uboldese Colombo
A titolo personale Colombo rende nota la propria riflessione sull’argomento sulle prospettive del territorio saronnese.
Se non sbaglio un tempo Saronno era conosciuta nel mondo come “la città degli amaretti” e Uboldo come il “paese delle patate”. Amaretti e patate, due prodotti simbolo del lavoro. Industriale da un lato, agricolo dall’altro. Un tempo era il mondo del lavoro, che rappresentava il sistema economico basato sull’industria, sull’artigianato, sull’agricoltura, ad essere al centro del Saronnese.
Il lavoro, del quale non si poteva fare a meno, considerato importante sia per la città che per i cittadini. Il lavoro era l’orgoglio di un territorio.
E oggi? L’orgoglio è diventato lo sport? Nulla da dire sullo sport. Sono anch’io uno sportivo, adoro il calcio e tutto quanto sa di sport. E quindi ben venga lo sport. Non intendo fare alcuna polemica. Anzi, apprezzo la volontà delle Amministrazioni di fare qualcosa. Lo sport va bene come fattore di inclusione sociale, di integrazione, come portatore di valori sociali positivi. Nulla da dire. Ma in occasione di Expo ci presentiamo al mondo come territorio dello sport? Si dirà: “Sono cambiati i tempi”. Certo. Sono cambiati i tempi e sono cambiate anche le persone.
E forse sono cambiate anche le prospettive. Però il lavoro che fine ha fatto? Ce ne siamo dimenticati?
08042015