Domà nunch: “La Brexit? E’ stato un successo”
Inizia così la nota inviata da Doma nunch in merito alla Brexit.
“I deliri snob della sinistra radical chic, affascinata dal mondo globale, multiculturale, che vede l’identità dei popoli come fumo negli occhi, non ci stupiscono. Pseudo intellettuali dalla citazione pronta e superficiale, laureati dell’ultim’ora con tanta boria e pochi contributi alle spalle, “giovani” ubriachi di giovanilismo e allergici alla giovinezza, carampane della finanza di paese, fino ai democratici da salotto, invocano la tragedia nel vedere l’applicazione principe del suffragio universale, lo spettro dell’ignoranza che contrasta la loro indiscutibile preparazione, e si lanciano nella pindarica differenza tra democrazia (quando le cose vanno come vogliono ) e populismo ( quando qualcosa va loro storto).
Non ci stupisce nemmeno l’euforia da social di chi fino a qualche giorno fa era pronto a vedere voti pilotati da eminenze grigie presenti in governi ombra, che confermavano la naturale diffidenza verso l’abberrante illusione democratica, adesso risolta grazie al voto britannico.
Chi oggi si dispera era chi qualche mese fa gioiva all’elezione del primo sindaco islamico a Londra, indicando nel Regno Unito il modello di riferimento per tutti i “giovani moderni e rampanti”.
Chi esulta sono gli stessi che si prodigavano ad indicare nella perfida Albione il nemico naturale dell’Europa dei popoli, culla della decadenza occidentale, e dei modelli di sviluppo innaturali e asserviti ai banchieri.
Già per tutto questo teatrino, la brexit è stato un successo.
Ora per tranquillizzare le isterie varie, sarà difficile il tanto temuto/auspicato effetto domino: la Gran Bretagna non era nella zona euro, aveva già la sua moneta, e soprattutto è l’unica realtà politica che può vantare la guida di fatto, di un circuito economico come il Commonwealth che conta 53 membri tra cui il Canada e l’India, quindi è difficilmente riproponibile una soluzione come la brexit per altre realtà.
È invece un’ottima occasione per farsi un esame di coscienza su quale sia il senso di questa unione europea… oltre all’irrinunciabile progetto Erasmus ovviamente”
27062016