Il saronnese Andrea Tarabbia: terzo al Premio Campiello
SARONNO – Podio per Andrea Tarabbia, scrittore saronnese, che è arrivato al terzo posto all’edizione 2016 del Campiello.
Simona Vinci con ‘La prima verità’ (Einaudi) ha vinto la 54/a edizione del riconoscimento letterario. Ha ottenuto 79 voti, sui 280 voti validi della giuria dei Trecento. Seconda Elisabetta Rasy con ‘Le regole del fuoco’ (Rizzoli) con 64 voti. Terzo Andrea Tarabbia con ‘Il giardino delle mosche’ (Ponte Alle Grazie) con 62; a seguire Luca Doninelli con ‘Le cose semplici’ (Bompiani), fermo a 41, ed Alessandro Bertante con ‘Gli ultimi ragazzi del secolo’ (Giunti) con 34.
Il giardino delle mosche (il libro che ha vinto il Premio Selezione Campiello)
Tra il 1978 e il 1990, mentre in Unione Sovietica il potere si scopriva fragile e una certa visione del mondo si avviava al tramonto, Andrej Cikatilo, marito e padre di famiglia, comunista convinto e lavoratore, mutilava e uccideva nei modi più orrendi almeno cinquantasei persone. Le sue vittime bambini e ragazzi di entrambi i sessi, ma anche donne – avevano tutte una caratteristica comune: vivevano ai margini della società o non si sapevano adattare alle sue regole. Erano insomma simboli del fallimento dell’Idea comunista, sintomi dell’imminente crollo del Socialismo reale. Questo libro, sospeso tra romanzo e biografia, narra la storia di uno dei più feroci assassini del Novecento attraverso la visionaria, a tratti metafisica ricostruzione della confessione che egli rese in seguito all’arresto. E fa di più. Osa raccontare l’orrore e il fallimento in prima persona: Cikatilo, infatti, in questo libro dice “io”. È lui stesso a farci entrare nella propria vita e nella propria testa, a svelarci le sue pulsioni più segrete, le sue umiliazioni e ossessioni. “Il giardino delle mosche” è un libro lirico e crudele allo stesso tempo: la storia di un’anima sbagliata, una meditazione sul potere e la sconfitta e, soprattutto, una discesa impietosa fino alle radici del Male.
Chi è Andrea Tarabbia (fonte blog dello scrittore)
Sono nato a Saronno, in provincia di Varese ma grazie a dio vicina a Milano, nel 1978. Ho pubblicato i romanzi La calligrafia come arte della guerra (Transeuropa, 2010), Marialuce (Zona, 2011) e Il demone a Beslan (Mondadori, 2011), il saggio Indagine sulle forme possibili (Aracne, 2010) e l’e-book La patria non esiste (Il Saggiatore, 2011). Nel 2012 ho curato e tradotto Diavoleide di Michail Bulgakov per Voland ed è uscito Il cimitero degli anarchici (Franco Angeli), un libriccino scritto per l’Archivio di Stato di Regione Lombardia. Nel 2013 è uscito il racconto La ventinovesima ora, pubblicato in versione e-book nella collana Mondadori Xs. Nel 2014 ho pubblicato per Manni un reportage, a metà tra il saggio e l’autofiction, sull’eutanasia: si intitola La buona morte. Nel 2015 è uscito il romanzo Il giardino delle mosche (Ponte alle Grazie). Vivo a Bologna con mia moglie e mio figlio.
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11092016