Maria Chiara Gadda scende in campo per la sicurezza dei cosmetici
Le nuove norme prevedono che il marchio, registrato e di garanzia pubblica, sia richiesto su base volontaria dalle aziende per i prodotti in grado di dimostrare il rispetto di alcuni parametri oggettivi di dermocompatibilità, di incidenza ecologica degli imballaggi, del mancato uso di sostanze cancerogene, tossiche o non biodegradabili. La legge – prosegue – oltre ad introdurre il marchio italiano di qualità, prevede, primi in Europa, il divieto a partire dal 2020 della commercializzazione di cosmetici contenenti microplastiche, pericolosissime per l’ecosistema marino. Il comparto della cosmesi in Italia è all’avanguardia nel mondo e ha saputo in questi investire su innovazione e ricerca. Questa legge ne valorizza la produzione di qualità.
I cittadini hanno imparato a conoscere ed apprezzare prodotti che rispondono a particolari standard. E’ importante da questo punto di vista che le etichettature non risultino ingannevoli ma rientrino in un sistema pubblico, trasparente e garantito. Una legge moderna che riconosce l’impegno e le tante campagne che associazioni e cittadini hanno portato avanti negli anni a favore della sostenibilità ambientale dei prodotti.
26102016