Veronesi: “Nessuno si scandalizza più se un prete fa in chiesa un intervento prettamente politico”
Inizia così l’intervento di Angelo Veronesi, capogruppo della Lega Nord in merito alla polemica sulla pochette leghista sfoggiata domenica alla messa al Santuario andata in onda su Raiuno.
“Un intervento non solo politico, ma addirittura di natura giuridica nel quale si mette in dubbio la definizione di asilante e di rifugiato adducendo che sia vergognoso chiedersi quali siano le motivazioni per cui uno straniero voglia entrare nel nostro Paese.
Lungi da me criticare il fatto che un prete abbia esternato il proprio pensiero politico, visto che ogni cittadino ha diritto a pensarla come crede, ma ritengo di dover criticare le modalità di censura con il quale il suo intervento si è posto.
Critiche al fatto che queste esternazioni siano state fatte in chiesa non mi competono e le lascio eventualmente alla Curia di Milano.
Non c’è niente di cui vergognarsi a discutere della questione immigrazione, a meno di voler diventare censori del diritto di parola, coma pare stia accadendo da qualche tempo a questa parte.
Chi è abituato a parlare di verità rivelate non dovrebbe confondere il proprio pensiero personale con quello divino pretendendo di avere ragione su ogni questione diversa da una materia di fede.
Tutta la questione del contendere sta sia nel diritto internazionale sia nella Costituzione italiana, sia nella giurisprudenza e si basa proprio sulle motivazioni per cui ad un cittadino straniero dovrebbe essere riconosciuto uno status di protezione nello Stato di destinazione.
Il diritto d’asilo politico è riconosciuto dalla Costituzione della Repubblica all’art. 10, comma 3: lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l’effettivo esercizio delle libertà democratiche garantite dalla Costituzione della Repubblica, ha diritto d’asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge.
Il diritto d’asilo sussiste quando venga accertato l’impedimento nel paese di origine dello straniero all’effettivo esercizio delle libertà fondamentali dell’individuo, cioè l’esercizio delle libertà democratiche.
Il diritto di essere riconosciuto come rifugiato è descritto nella Convenzione internazionale di Ginevra. Lo status di rifugiato è riconosciuto dove vi sia il fondato timore che lo straniero possa essere perseguitato nel suo paese d’origine.
La motivazione per ottenere lo status di asilante è l’oggettiva mancanza delle libertà democratiche nel paese d’origine, mentre, la motivazione per ottenere lo status di rifugiato è il fondato timore di subire persecuzioni nel paese di origine.
L’immigrazione illegale (o immigrazione clandestina o immigrazione irregolare come comunemente si chiama) è l’ingresso o il soggiorno di cittadini stranieri in violazione delle leggi di immigrazione del paese di destinazione.
Lo status degli immigrati illegali è temporaneo o tale dovrebbe essere in uno Stato che vorrebbe definirsi civile.
Il problema della legge sull’immigrazione è tematica politica che interessa sia i diritti dei cittadini stranieri per il riconoscimento di situazioni tragiche che necessitano davvero di accoglienza, sia i diritti ed i doveri dei cittadini italiani in quanto ogni modifica alla Legge implica dei costi o alternativamente dei risparmi in termini di bilancio economico dello Stato, sia costi o alternativamente risparmi per quanto riguarda l’ambito sociale e assistenziale, cosa che riguarda soprattutto il bilancio dei Comuni.
Qualsiasi ragionamento, oltre che di natura filosofica, non può prescindere dalle risorse economiche per attuarlo, altrimenti va a detrimento delle risorse impiegate per altre spese, anche essenziali.
Per risolvere le questioni legate alla legge sull’immigrazione sarebbe necessaria una maggiore calma e raziocinio da parte di tutti. Finché anche in chiesa si getta benzina sul fuoco, anziché contribuire ad un dialogo proficuo, non ci si può aspettare niente di buono per l’immediato futuro. La situazione di conflitto sociale attuale che si scatena appena si discute dell’argomento risulta deleteria sia per coloro che hanno realmente diritto ad essere riconosciuti asilanti o rifugiati, sia per i cittadini che non riescono a capire le storture della legge, la sua applicazione e tutte le spese legate al controllo dell’immigrazione.
02032017