Ius soli: “Non è la provenienza dei genitori che caratterizza un italiano”
Inizia così la riflessione di Francesco Licata, capogruppo e segretario del Pd saronnese in merito al tema, di grande attualità e dibattito, dello ius soli.
“Lo spacciatore e borseggiatore, straniero, presente in stazione è arrivato con il barcone (maledetti buonisti ed ong che non lo avete rimandato a casa o lasciato in mare) ed ora avrà anche la cittadinanza, sempre per colpa dei maledetti buonisti, quindi godrà di tutti i diritti e ci passerà avanti nella fila. Posto che la legge in approvazione non prevede l’automatismo tra nascita e rilascio della cittadinanza, la foto che voglio proporre io è diversa e spero che possa essere un utile spunto di riflessione.
Cos’è, secondo voi, il bambino cinese piuttosto che ucraino o sud americano o nord africano che frequenta gli asili o le scuole insieme ai vostri figli, che con loro gioca a calcio, pallacanestro, nuota, frequenta gli oratori o i centri estivi, che parla come loro, con le stesse espressioni e modi di dire, che conosce le battute di Fantozzi o Verdone e canta Vasco o J-AX? Per me è italiano senza se e senza ma.
È l’amore per il Paese, per la sua storia e la sua cultura, e non il colore della pelle o la provenienza geografica dei genitori, che caratterizzano un italiano come tale”.
19062017