Primo maggio, Rotondi: “Aggiungere tutele ai lavoratori può essere una soluzione per la ripresa dei consumi”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Mauro Rotondi in merito alla ricorrenza della Festa del lavoro oggi primo maggio.
Mai come quest’anno sarà un Primo maggio particolare, con la guerra vicina e la preoccupazione di una crisi economica forte per il nostro paese. Difficile chiamarla Festa, ancor più con il dramma costante dei morti sul lavoro, 3 al giorno in media, a renderci ancor più attoniti e inermi.
Tuttavia, anche nei momenti più difficili, la giornata del lavoro è stata capace di mobilitazioni straordinarie nella rappresentazione di diritti e bisogni di milioni e milioni di lavoratrici e di lavoratori. Pur con tutte le difficoltà sappiamo che sarà così anche quest’anno; l’Italia oggi ricorda di essere una Repubblica fondata sul Lavoro, quel lavoro che ogni Primo Maggio celebriamo per ricordare le battaglie dei Lavoratori per la conquista di diritti e trattamenti dignitosi.
La guerra accentua una crisi in corso da oltre un decennio, un’escalation tra crisi finanziaria, crisi del debito, recessione, pandemia e ora il conflitto con tanto di aumento dell’inflazione, bassa crescita, tariffe energetiche alle stelle, calo dei consumi.
La domanda dei cittadini sorge spontanea: come preservare in ogni modo il potere d’acquisto per milioni di famiglie oggi sotto attacco?
La via del salario minimo, presente in 15 paesi su 19 dell’Eurozona, con la proposta del Patto del Lavoro avanzata dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando è la strada per noi da seguire senza indugi, da condividere con imprese e sindacati. Recentemente il governo spagnolo ha varato una serie di misure imponenti per il lavoro. Lo ha fatto con azioni precise quali: salario minimo, eliminazione di molti contratti precari o presunti tali, maggior tassazione dei rapporti a tempo determinato, minor tassazione dei contratti a tempo indeterminato, proibizione di stage non retribuiti, lotta al lavoro nero, piano massiccio di assunzioni pubbliche nel settore sanità. Tra stabilizzazioni e nuovi ingressi il piano ha prodotto ben 12,8 milioni di contratti a tempo indeterminato. Crediamo con gli opportuni correttivi sia necessario prendere la direzione citata accompagnando le misure a una riduzione per le imprese del cuneo fiscale affinché creare lavoro convenga sempre.
Aggiungere tutele e garanzie ai lavoratori può oggi rappresentare una soluzione per la ripresa dei consumi il cui calo preoccupa non poco le imprese; in gioco però non c’è solo il nostro benessere e la tenuta economica ma anche la capacità delle democrazie di rispondere ai bisogni, di non allargare il divario tra vita quotidiana e istituzioni, tra poveri e ricchi, di ridurre le diseguaglianze nel segno di una società più giusta ed equa.
Buon 1 Maggio a Tutti
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Commenti
Intanto i sindacati sono bravi a fare i concertoni similrave per il lavoro, per il resto vedremo
Ma L’articolo 18 per caso non lo ha tolto il PD? #coerenza
Per fortuna il periodo renziano è stato rottamato , ora si può tornare a parlare di lavoro e diritti nel PD
Bravo Mauro ! Basta precariato e ristrettezze a favore delle solite caste di privilegiati! Salario minimo e cuneo fiscale subito!
Basta copiare , l’esempio lo abbiano !
Per un attimo avevo letto che il governo italiano aveva fatto tutte quelle cose ma poi invece era quello spagnolo
Bisogna intervenire subito per aumentare il potere d’acquisto dei salari e delle pensioni altrimenti si rischia un conflitto sociale pericoloso.
Bravo Rotondi!
Precariato selvaggio e stipendi da fame, sono una soluzione suicida da prenditori… che ha come unico effetto la riduzione dei consumi interni di un paese, quindi la sua rovina.
Bravo Rotondi! Tutti i partiti sono al governo, è ora di agire