Saronno, consegnate le 1000 firme per portare “l’ospedale” in consiglio comunale: “Speriamo in una convocazione entro gennaio”
SARONNO – “Dopo due mesi di raccolta firme, con dieci banchetti in piazza Libertà e cinque nei quartieri, Attac Saronno per Una Società della Cura ha protocollato stamattina in Municipio un centinaio di moduli contenenti le firme dei mille residenti che richiedono al consiglio comunale di deliberare su 8 aspetti di sanità pubblica territoriale (nelle foto: la consegna operata da Ernesto Banfi e un’immagine dell’ultimo banchetto in piazza Libertà)”
inizia vosì la nota di Attac Saronno che prosegue: “Esprimiamo grande soddisfazione per il risultato ottenuto, per il quale non possiamo che ringraziare le cittadine e i cittadini saronnesi firmatari, ma anche le decine e decine di non residenti – fruitori dell’ospedale di Saronno – che avrebbero voluto farlo, ma non potevano perché abitanti fuori città. Sarebbero bastate infatti 500 firme, ma la risposta è stata addirittura doppia! Grazie ancora di cuore a chi ha firmato.
Porteremo la loro voce insieme alla nostra non solo nella discussione consigliare: a questo proposito, si auspica che – data la rilevanza del tema, che il numero di sottoscrizioni non fa che confermare – l’ordine del giorno della seduta preveda la discussione di questo punto all’inizio dell’ordine del giorno e non “in seconda serata”. Daremmo così all’Amministrazione un’occasione di coinvolgimento partecipativo dei propri concittadini, mancato in questi anni su un tema importante: speriamo che chi ci governa la voglia cogliere.
Ci auguriamo inoltre che la discussione possa avvenire in un tempo breve dalla consegna delle firme, compatibilmente con i tempi previsti dal regolamento comunale, che comunque prevedono una risposta entro 30 giorni da oggi alla richiesta di delibera: crediamo sia importante andare in consiglio entro fine gennaio.
Tornando ai due mesi di infaticabile lavoro di raccolta firme, che ha visto coinvolta una quindicina di volontari, torniamo a segnalare l’importanza di avere raccolto le firme anche nei quartieri, andando a cercare i cittadini vicino alle loro abitazioni: se vogliamo servizi sociosanitari di prossimità, dobbiamo praticarla anche noi!
Ora non ci resta che attendere, ma non staremo certo fermi: l’appuntamento più importante, lanciato in occasione degli ultimi banchetti, è il presidio davanti all’ospedale di sabato 17 dicembre dalle 10 alle 12. Una manifestazione che non avremmo voluto convocare, ma purtroppo la situazione non è cambiata – se non in peggio – da quel 20 febbraio 2021 in cui più di cento cittadini e cittadine risposero al nostro appello.
Oggi l’ospedale vive una situazione drammatica, in cui il rischio di paralisi è ancora maggiore rispetto a quasi due anni fa, tra reparti che chiudono, specialistiche che spariscono, personale in libera uscita in una servizio vissuto come “in dismissione”, come in effetti è. Le responsabilità sono molto chiare: partono dai vertici regionali, scendono lungo le gerarchie gestionali della nostra azienda socio sanitaria territoriale e arrivano fino ai sindaci del territorio, che non hanno rispettato l’impegno di tenere alta l’attenzione al rilancio dell’ospedale preso al termine della scorsa manifestazione, permettendo anch’essi che la situazione arrivasse fino a qui.
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