Pagamenti digitali nel nord Italia: quali sono le stime per il futuro
Mai come in questo periodo c’è un argomento che tiene banco sui giornali e l’opinione pubblica, ed è quello dei cosiddetti pagamenti digitali. Complice l’attuale governo, l’argomento è tornato prepotentemente in voga, tra chi sogna di pagare tutto rapidamente con carta o smartphone e chi invece vuole mantenere sempre e comunque il contante.
Al di là delle diatribe tra le fazioni, che spesso risultano essere delle cieche tifoserie, c’è una cosa che parla sempre chiaro e sono i numeri. In questo articolo andiamo a vedere un po’ quali sono i numeri attuali nell’utilizzo dei pagamenti digitali, in particolare nel nord Italia, e quali sono le prospettive sul futuro.
Numeri dei pagamenti digitali al momento
Come per molti altri ambiti, anche quello dei pagamenti digitali vede l’Italia molto indietro rispetto ai fratelli del resto d’Europa, tuttavia soprattutto negli ultimi anni e nelle regioni del nord si sono fatti grandissimi passi avanti. Nei primi mesi del 2022, come riportato dal quotidiano economico “Il sole 24 ore”, il trend dei cosiddetti pagamenti digitali ha visto un incremento di oltre il 22 per cento, per un valore totale di 182 miliardi.
Questo trend estremamente positivo ha coinvolto vari ambiti e settori. Ad esempio i supermercati, dove ormai è molto più semplice pagare con carta, che doversi arrovellare tra spiccioli e banconote. Il settore del gioco d’azzardo, con un lungo elenco di casinò con Mastercard e altri sistemi di pagamento digitale. Quello degli e-commerce, dove ormai si può quasi solo comprare con carta o bonifico bancario.
A spingere verso questo metodo di pagamento, per un certo periodo c’è stato il cosiddetto “effetto cashback” ovvero quella politica di cashback di stato che restituiva parte delle spese digitali al consumatore. Questo interessante strumento è stato spento, ma non ha inciso più di tanto sui pagamenti digitali, che hanno continuato e continuano a crescere senza sosta a discapito del contante sempre meno scelto.
Crescono inoltre anche i pagamenti tramite dispositivi elettronici, ovvero smartphone e smartwatch. Questi sistemi di pagamento contactless, sono tra i più veloci e apprezzati dai giovani, che così non hanno nemmeno bisogno di avere con sé portafoglio o carte di credito, ma basta solo il telefono o l’orologio per fare proprio tutto. I dati mostrano una crescita di questo strumento di pagamento del +139 per cento, con un valore di circa 6 miliardi di transazioni.
Quali sono le previsioni
A questo punto viene da chiedersi quali siano effettivamente le prospettive per il futuro di questa tecnologia di pagamenti. Come plausibile, il progresso non si può frenare e se esiste un modo più comodo e pratico per fare qualcosa, questo avrà sempre la meglio. Usare carte di credito, telefoni od orologi per pagare qualsiasi bene è non solo più comodo, ma spesso più conveniente.
Le previsioni per il futuro dunque non possono che essere ottimistiche, vedendo sempre una continua crescita dei pagamenti digitali in Italia, come anche nel resto del mondo. Ovviamente il contante non sparirà mai, se non in un lontanissimo futuro probabilmente, ma questo non toglie che verrà sempre meno utilizzato.
I tecnici prevedono che per fine anno le transazioni con pagamenti digitali potranno raggiungere la cifra di 400 miliardi totali, con un incremento rispetto all’anno precedente di un valore tra il 15 e il 20 per cento.
Il tetto al contante e le possibili influenze
Infine nel valutare le tendenze dei pagamenti digitali, non possiamo esimerci dal fare una riflessione sull’influenza che le politiche dei governi hanno su questi temi. Una delle politiche che più sta facendo discutere maggioranze e opposizioni è quello del tetto al contante, pronto a salire a 5000 euro e per cui alcuni proponevano anche i 10 mila euro. Questo tetto al contante, in realtà, non ha grandissima influenza sui pagamenti digitali, infatti diverse analisi di mercato hanno dimostrato come i pagamenti sopra i 100 euro fatti in contanti siano solamente l’1,7%. Viene da sé dunque che un innalzamento di questa soglia non cambierà granché lo stato delle cose.
A influire invece potrebbero essere le normative in materia di obbligo del POS o meno. Come sappiamo il governo Draghi aveva imposto tra le ultime direttive che i pagamenti digitali dovessero essere accettati obbligatoriamente da tutti gli esercizi commerciali, con una conseguente alzata di scudi di molte categorie, soprattutto quelle in cui i pagamenti sono bassi e frequenti. Questa normativa rendeva sicuramente facile la vita ai pagamenti digitali, che potevano così salire ancora di più.
Oggi però la normativa è andata verso una modifica molto importante, ponendo una soglia di 60 euro per l’obbligo a dover accettare i pagamenti digitali. Questo sicuramente avrà un impatto molto più importante sulla crescita di questa modalità di pagamento, ma riteniamo che sarà comunque molto ridotta. Tutti i commercianti, soprattutto catene di supermercati e altre realtà simili, oramai sono abituate perfettamente ad accettare questi metodi e lo fanno anche per un proprio vantaggio pratico, dunque non avranno alcun interesse a rifiutare carte o smartphone.
Diverse inchieste di enti specializzati, hanno dimostrato come sul lungo termine, l’utilizzo dei contanti siamo molto più costoso per gli esercizi commerciali, di quanto possano esserlo quelli digitali. Basti pensare al semplice dispiegamento di sicurezza e persone, per il trasporto del denaro fisico dagli esercizi commerciali verso banche o istituti di credito, un costo che si elimina con i pagamenti digitali, oltre a rendere la vita più tranquilla a tutti.