Ospedale di Saronno, le perplessità di Rotondi (Pd): “E’ in corso una costante deriva”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del consigliere comunale Pd Mauro Rotondi durante il consiglio comunale dedicato all’ospedale. (QUI LA DIRETTA DEL CONSIGLIO – QUI LA SINTESI DI QUANTO EMERSO)
Ringrazio per prima cosa tutti i cittadini presenti stasera. Condividiamo le preoccupazioni per il nostro ospedale e ci siamo mobilitati. Oggi siamo riuniti perché 1500 cittadini insieme alle istituzioni locali rappresentate dai Sindaci hanno deciso di dire basta a questa deriva e scendere in piazza il 15 Aprile quando le voci di chiusura dell’Ospedale erano sempre più insistenti. Non sono solo voci di chiusura, ce lo dicono tutti i giorni medici e infermieri che dentro lavorano in condizioni sempre più disperate e vedono ogni giorno peggiorare la situazione. Casualmente, subito dopo la manifestazione, l’Assessore Bertolaso ha annunciato la propria visita presentato un Piano per l’Ospedale di cui oggi discutiamo.
Apprezzo la celerità dell’Assessore così come quella del direttore sanitario qua presente, metterci la faccia nei momenti difficili non è da tutti.
Tuttavia non posso esimermi dall’esprimere perplessità e dubbi su quanto esposto. Non saprei da dove iniziare poiché è in corso una costante deriva da anni, uno svuotamento del nostro Ospedale. E stasera ne ho la conferma.
Sull’Ospedale hanno già detto tutto i cittadini intervenuti prima di me con cognizione. Sintetizzo solo alcuni aspetti per me incontrovertibili e vorrei una risposta del Direttore:
- Questo non è piano di rilancio bensì una Copia-Incolla di un altro piano del 2019 mai appllicato e annunciato in pompa magna a suo tempo.. E non si dica del Covid perché il Covid ora non c’entra più., non esistono più scuse
- Semmai lo definissimo piano, sarebbe un piano ridimensionato per 97.000 abitanti com’è scritto, ma sappiamo tutti come il bacino di utenza previsto dai POA sanitari (Piani Organizzativi Aziendali) prevede per l’Ospedale di Saronno servizi per un bacino d’utenza di 200.000 abitanti.
- Manca il personale, ce lo ripetono in tutte le salse. I bandi vanno deserti. Poi scopriamo l’esistenza dei medici gettonisti delle cooperative, pagati 1.000 euro a notte circa e usati per tappare i buchi di organico qua e là. E’ una controsenso, perché non assumerli direttamente visto il bisogno?
- Parliamo ora del 16.6, quando il Primario di Rianimazione, reparto pulsante di ogni ospedale, cesserà il proprio incarico. Gradirei sapere cosa succederà il giorno dopo, è la cosa più importante da comunicare qui e ora.
- E per concludere parliamo del sistema degli accreditamenti agli operatori privati. La Sanità vale l’80% del Bilancio regionale lombardo , equivalente a oltre 20 miliardi di Euro all’anno. Di queste risorse 6 milioni vanno agli ospedali privati. Mentre 7 miliardi vengono incassati grazi ai ticket dei pazienti. Qualcosa non torna: ce ne accorgiamo quando ci sottoponiamo alle infinite liste di attesa o dobbiamo rivolgerci alla Sanità privata pagando cure e visite.
E qui occorrono considerazioni generali: oggi il sistema sanitario nazionale è sotto attacco, in Lombardia saltano Ospedali, in Lazio stanno iniziando a fare lo stesso così come nelle altre regioni. Il SSN su cui si fonda il diritto alla salute sancito dall’Art 32 della Costituzione si sta indebolendo. Il SNN fu una creazione dell’On. Tina Anselmi, partigiana e innovatrice, lo istituì con le Legge 833 del 1978 secondo tre principi fondanti: Universalità, Uguaglianza, Equità. Dire che il SNN è vecchio e per 20 anni ci sono stati errori di programmazione non è una scusante per tagliare posti letto, strutture, servizi. Questo vale soprattutto per la Lombardia, da 20 anni assistiamo a un costante regresso di diritti. Ci ripetono parole come: Razionalizzare, Ridimensionare, personale proattivo e via dicendo. E’ Inaccettabile. E quando parlo con i cittadini di Centro Destra vedo che vivono i miei stessi disagi, vi assicuro, molti di loro non condividono questo sistema.
Per questo dico a tutti: è importante essere uniti, cittadini e istituzioni, per combattere questa battaglia fino in fondo. Informatevi, partecipate, sollecitate risposte. La mobilitazione collettiva rimane l’unica speranza. Per questo monitoreremo l’attuazione del piano, faremo altre iniziative se necessario. L’Ospedale è un bene pubblico e lo difenderemo.
21052023