Omicidio-suicidio di Saronno, “Tragedia causata dalla depressione”: il dolore dell’amico di Stefano Rotondi
SARONNO – “Scrivo questo post, per ricordare un caro amico, scomparso troppo prematuramente e tragicamente, Stefano Rotondi. Scrivo questo post per smentire e mettere a tacere una volta per tutte le voci che circolano, le pseudo ricostruzioni giornalistiche e chiacchere inutili e palesemente false”.
Inizia così il post condiviso su Facebook da un saronnese per ricordare Stefano Rotondi il 54enne saronnese trovato senza vita accanto al corpo della madre lunedì mattina nel loro appartamento del Matteotti.
“Stefano era una persona e sottolineo persona bravissima e di una moralità specchiata, ci siamo frequentati praticamente ogni giorno da più di 30 anni, ha sempre lavorato duramente facendo anche turni serali e occupandosi con dedizione della sua famiglia. Con un affetto grandissimo per suo nipotino, purtroppo negli ultimi mesi l’aveva colpito la depressione, una malattia che oltre allo stigma sociale che te ne fa vergognare e non parlare, tra i suoi sintomi presenta rabbia, ansia forte, isolamento emotivo e sociale, l’incapacità di provare piacere in cose che prima amavi, e il desiderio di uccidersi per mettere fine ad un dolore intenso che nulla a che vedere con quello fisico visibile e constatabile ai più”.
Chiara la lettura che l’amico dà della tragedia familiare: “La sua implosione è dovuta quindi alla malattia, il suo gesto è dovuto alla malattia. Tutte le altre chiacchere sono solo speculazioni fantasiose. Il rammarico che rimane a me, ai suoi amici alla sorella è quello di non essere riusciti ad intercettare il suo dolore in tempo per evitare questa tragedia assurda”.
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