Saronno, al Santuario l’arrivo della reliquia del Beato Carlo Acutis patrono degli studenti
SARONNO – Da Assisi arriva oggi a Saronno la reliquia del beato Carlo Acutis, giovane morto a causa di una leucemia fulminante il 12 ottobre 2006 e reso venerabile da papa Francesco nel 2020. La comunità pastorale si prepara ad abbracciarlo con un triduo di preghiera in programma da giovedì 15 a sabato 17 febbraio: alle 17.30 avverranno l’esposizione della reliquia e il rosario mentre alle 18 la celebrazione della Santa Messa con la predicazione di don Massimiliano Bianchi.
Domenica 18 febbraio sarà il vicario di zona vescovo Luca Raimondi a presiedere la solenne celebrazione con la quale Saronno accoglierà ufficialmente la reliquia: alle 17.30 ci sarà l’esposizione della reliquia e rosario e alle 18 la santa messa presieduta dal vescovo con l’installazione della reliquia del beato Carlo Acutis nel Santuario, dove resterà esposta stabilmente come patrono degli studenti.
Lunedì 19 febbraio alle 21 il Santuario accoglierà tutti i giovani del Decanato di Saronno per una loro Veglia di preghiera, all’inizio del tempo di Quaresima.
chi è Carlo Acutis (da www.chiesadimilano.it)
Carlo Acutis è nato il 3 maggio 1991 e, fino alla sua prematura morte il 12 ottobre 2006, è vissuto a Milano. Un ragazzo contemporaneo, che ha abitato luoghi abituali per tanti e vissuto tempi comuni a tutti. Ciò che ha reso straordinaria la sua esistenza è stata la capacità di vivere con fede radicale tutte le situazioni che la vita gli ha presentato. È cresciuto in una famiglia agiata e ha saputo trasformare i molti doni che la vita gli ha riservato in occasioni per incontrare il Signore e per farlo sentire più vicino a chi ancora non lo conosceva. Da quando aveva 12 anni Carlo ha deciso di vivere quotidianamente la messa e ha voluto diffondere il culto eucaristico. Lo fa grazie alle sue abilità con il computer e alla capacità di usare le molte potenzialità della rete internet, realizzando una mostra sui miracoli eucaristici, ma soprattutto tramite una vita di preghiera ben ritmata, davanti al tabernacolo, con la confessione settimanale, nel confronto con la Scrittura. Frequenta con profitto le scuole e coltiva molte amicizie, al contempo sa dedicare tempo per il servizio ai poveri. Sin da piccolo non temeva di rivelare che il suo obiettivo fosse la santità: sono molto incisive due sue frasi, ormai celebri, «se ci si mette di fronte al sole ci si abbronza… ma quando ci si mette dinnanzi a Gesù Eucaristia si diventa santi» e «L’Eucaristia? E’ la mia autostrada per il Cielo!».
Con la fede decisa e consapevole che lo caratterizzava ha affrontato anche la rapida e inesorabile malattia che lo ha portato alla morte. È stato poi sepolto ad Assisi, una città che amava visitare per ritemprare lo spirito.
In quella stessa città è stato proclamato beato il 10 ottobre 2020.