Maria Chiara Gadda chiede certezze sui ristorni dalla Svizzera
SARONNO – Interpellanza parlamentare dell’onorevole Pd eletto nel Varesotto, Maria Chiara Gadda, che chiede “quali siano le forme di tutela che il Governo pensa di inserire per proteggere il quadro normativo che disciplina l’imposizione fiscale dei lavoratori frontalieri, con particolare attenzione al riguardo dell’erogazione dei ristorni nei confronti dei Comuni di confine, che non possono essere privati di risorse fondamentali, tanto più in un periodo di difficoltà del gettito fiscale come l’attuale”.
“Venerdì 24 gennaio il consiglio dei ministri ha approvato il decreto legge “Disposizioni urgenti in materia di rinvio di termini relativi ad adempimenti tributari e contributivi, di emersione e rientro di capitali detenuti all’estero, nonché altre disposizioni urgenti in materia tributaria e contributiva”. La normativa – ricorda Gadda – non prevede l’anonimato e consente l’emersione di capitali detenuti all’estero ed i loro eventuale rientro. Le disposizioni prevedono che le imposte vengano pagate per intero con un meccanismo di diversificate riduzioni delle relative sanzioni. Per quanto riguarda le norme penali, il provvedimento prevede che vengano meno i reati di infedele dichiarazione mentre per altre ipotesi di reato è prevista una attenuazione del carico penale, come riporta il comunicato stampa diffuso dal sito del governo. Il decreto legge sulla tassazione dei capitali garantirà una nuova base giuridica per un accordo fiscale con la Svizzera, dichiarato come obiettivo dal ministro dell’Economia Saccomanni. Proprio in merito alla trattative sull’accordo fiscale con l’Italia vari partiti del Canton Ticino chiedono di rivedere oppure annullare la regolamentazione relativa ai ristorni dei frontalieri”.
310114