Turate: “L’architetto che prestò il nome a Messina Denaro non ha avuto incarichi dal Comune”
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TURATE – Con una breve nota l’Amministrazione di Turate smentisce che l’architetto Massimo Gentile, dipendente del Comune di Limbiate, arrestato a seguito delle indagini inerenti il boss della mafia Matteo Messina Denaro abbia collaborato con il Comune.
“L’architetto citato ha partecipato, mesi addietro, ad una selezione avviata per individuare un professionista al quale conferire l’incarico di Capo Area dei Lavori Pubblici – si legge nella nota – Gentile ha quindi svolto il colloquio di idoneità all’assunzione dell’incarico. Questa procedura di selezione, però, non si è mai tradotta nel conferimento dell’incarico in questione, come risulta dal fatto che non esiste, e non è mai esistito, alcun rapporto di lavoro di alcuna forma, né alcun incarico, conferito dal Comune o dall’Amministrazione di Turate, che abbia come riferimento il signore in questione”.
Il Comune si è attivato per inviare una richiesta di rettifica alle testate che hanno riportato la notizia.
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