Raid vandalico sulla sede della Cgil nella Casa del Partigiano
SARONNO – Vandalismi sulla sede saronnese della Cgil in via Maestri del Lavoro: nell’edificio che ospita anche la “Casa del Partigiano” dopo Natale sono stati realizzati due graffiti “Fascismo e simpatia” e “Merry X° Mas” un gioco di parole tra il buon Natale in inglese e un omaggio al “corpo militare indipendente, ufficialmente parte della Marina Nazionale Repubblicana della Repubblica Sociale Italiana, attivo dal 1943 al 1945”.
Il blitz è stato scoperto lunedì mattina quando i dipendenti della camera del lavoro sono arrivati in sede : sono state avvisate le forze dell’ordine che avvieranno le indagini per cercare di risalire agli autori. Le scritte sono state realizzate con caratteri cubitali e spray rosso. Una ferma condanna contro il vandalismo, dai contenuti alla forma, è arrivata dalla segreteria provinciale di Varese che, al quotidiano Prealpina, ha dichiarato “Non ci faremo intimidire dal grave atto, che non può essere liquidato come semplice scherzo di cattivo gusto ma richiede e impone la vigilanza democratica delle istituzioni e dei cittadini contro ogni tanti o di ridare legittimità al fascismo”.
29122015
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Commenti
Qualcuno farebbe bene a rileggersi la storia
“La storia non la si interpreta, la si studia”
Assolutamente corretto. I MAS c’entravano solo perchè il comandante della X°, Junio Valerio Borghese, prima dell’armistizio era il comandante di questi mezzi veloci (siluranti). Nel 1970/71 tentò un colpo di stato stroncato sul nascere. La Folgore, della quale facevo parte, garantì l’ordine pubblico a Reggio Calabria, dove aveva il suo “comando” J:V: Borghese per sei mesi. Contemporaneamente parte della Folgore (compreso me) si consumò gli anfibi sul confine Jugoslavo per le tensioni con quel Paese.
Per completezza e correta informazione andrebbe ricordato che la X MAS di marinaio non ebbe niente se non il nome, ma operò sotto il diretto controllo dell’invasore tedesco (cosidetto corpo indipendente) nella repressione della lotta partigiana nel nord est dell’Italia e in Slovenia macchiandosi di numerosi crimini di guerra