Fratelli d’Italia e Promotori: commemorazione foibe e raccolta firme
SARONNO – A distanza di 10 anni esatti dal 6 febbraio 2003, giorno in cui si istituiva il “Giorno del ricordo delle vittime delle Foibe” attraverso il disegno di legge con primo firmatario onorevole Roberto Menia, Promotori della Libertà e Fratelli d’Italia Comitato Saronno, poseranno un mazzo di fiori davanti al monumento posto in città accanto Santuario della Madonna dei Miracoli.
“E’ un dovere morale di ogni italiano ricordare le migliaia di vittime italiane ed i centinaia di massacri che il regime Comunista di Tito con il silenzio complice di molti esponenti del Partito comunista italiano con in testa Togliatti, ha compiuto – dice Luciano Silighini Garagnani dei Promotori – Italiani uccisi solo perché italiani. Chi ancora oggi sventola con orgoglio la bandiera rossa con la falce e martello dovrebbe andare a scuola e capire cosa sia stato e cosa sia ancora il “Comunismo”. La morte rossa, la morte violenta senza senso, il comunismo ed il nazismo vanno a braccetto e fanno a gara su chi ha ucciso di più; ma è una battaglia senza gloria e col comunismo largo vincitore”.
Prosegue Silighini:”Figure come la povera Norma Cossetto sono dimenticate dai libri di storia scritti con la mano sinistra. Nella scuola di Antignana Norma fu separata dagli altri prigionieri. Tra il primo ed il 4 ottobre 1943 fu legata nuda ad un tavolo, fu sottoposta a sevizie e stuprata dai suoi carcerieri. Secondo alcune testimonianze erano 17.. 17 orgogliosi comunisti. Aveva vent’anni. Ogni città dovrebbe avere una via intitolata a questa figura e i ragazzi a scuola dovrebbero conoscerla. Era una studentessa come molti di loro, era italiana e per i comunisti bastava questo per morire”.
Raccoglieremo le firme, annunciano Promotori e Fratelli d’Italia,”per chiedere al sindaco Luciano Porro di dedicare una via a questa povera ragazza o una scuola,come monito per i giovani di oggi affinchè mai più il comunismo possa avvicinarsi al nostro paese, con la sua onda di morte e scappi finalmente via dalla testa di certi individui che ancora oggi hanno il coraggio di sventolare quell’orrendo simbolo di morte: la falce e martello”.
05/02/13