Lara Comi: “I gay e la mia idea di famiglia”
“Il mio modo di intendere la politica – spiega Comi – è quello basato sul dialogo e non è quello delle chiusure. Si tratti di lavoratori, studenti, eterosessuali o omosessuali, perché l’uguaglianza dei cittadini è tutelata dalla Costituzione. Nella fattispecie ho invitato tutti i candidati Pdl alle regionale per una serata al locale Zsa Zsa di Varese per aprire un confronto con una realtà che chiede dei diritti. È stato un incontro proficuo a tal punto che, in contrasto con certe strumentalizzazioni di Nichi Vendola e Paola Concia, questo gruppo ha richiesto solo il riconoscimento di certi diritti civili, nient’altro”.
“La mia idea di famiglia ribadisco – sottolinea Comi – rimane quella naturale, non sono favorevole a matrimoni gay e adozioni gay, opinione che ho espresso anche in quella serata. E in questo concordo con quanto dichiarato da Berlusconi e dallo stesso Maurizio Lupi secondo il quale “la dignità umana viene prima di tutto, e deve sempre essere tutelata”, e mi ritrovo pienamente nelle indicazioni in materia espresse da monsignor Paglia. Dunque è inutile alzare polveroni e cercare polemiche strumentali. Regolare le formazioni sociali, non solo le coppie gay ma chiunque voglia condividere convivenza e solidarietà, non lede il principio costituzionale della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”.
18/02/13