Comi-Frontalieri: caso internazionale. L’elvetico Quadri chiede il dietrofront
LUGANO – “Se Lara Comi vuole mantenere i buoni rapporti con la Svizzera, stia zitta!” La presa di posizione è venuta oggi, giovedì, da parte di Lorenzo Quadri, consigliere nazionale e municipale a Lugano della Lega dei ticinesi.
La questione è ancora quella dei frontalieri, secondo l’europarlamentare saronnese ingiustamente “attaccati” dall’Udc svizzero, tramite tabelloni di pubblicità elettorale affissi nelle vie di Lugano.
L’Udc elvetico non è certo della stessa parte politica della Lega dei ticinesi, che comunque insorge. Fresco del successo elettorale a Lugano, in una intervista rilasciata al quotidiano svizzero Mattinonline, Quadri ci va giù duro: “Se non ci fosse il Ticino come farebbe Comi a sfuggire all’anonimato? – dice tra l’altro il consigliere nazionale svizzero – Invece invoca a vanvera la xenofobia. Cosa farebbe e direbbe lei se fosse l’Italia invasa da un milione e settecentomila lavoratori stranieri sottocosto a soppiantare i residenti nelle assunzioni?”
Su il Mattinonline l’intervento completo del consigliere per una vicenda, c’è da giurarlo, che non è ancora giunta all’ultimo atto. E Lara Comi? Non mancherà certo la replica: la coordinatrice varesina del Pdl ieri a Roma ospite di Bruno Vespa a “Porta a porta” ma l’eco delle polemiche d’oltre confine non tarderà di arrivare sino nella capitale.
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