Socialisti: “Chiedere sacrifici ai saronnesi è scelta dolorosa, la praticheremo con scarsa convinzione”
Il Partito Socialista voterà questo bilancio
Lo voterà per responsabilità, perché è un atto dovuto nei confronti dei cittadini, dell’amministrazione e della maggioranza di cui fa parte, secondo le regole proprie del gioco di squadra, anche se con la consapevolezza che molte regole del gioco sono imposte da chi sta giocando un altro campionato (il governo) e che molte regole non sono neppure certe.
Detto questo, proprio con lo spirito del giocatore che vuole vedere la sua squadra vincere e vincere bene, poniamo all’attenzione del consiglio alcune considerazioni
Anzitutto i tempi di approvazione del bilancio
Dal governo ci vengono periodicamente propinati decreti legge che consentono proroghe dei termini di approvazione del bilancio preventivo, motivate con l’incertezza degli effetti dell’entrata in vigore delle nuove regole per il finanziamento degli enti locali
Sono provvedimenti dagli effetti perversi in quanto inducono, se accolti, all’ingessamento dell’attività delle amministrazioni, a ridurre le prerogative di controllo proprie del consiglio comunale e a produrre inefficienze nel governo della spesa (che rimane sostanzialmente bloccata).
Per fare l’esempio del comune di Saronno, approvare il bilancio a luglio, con due mesi di ritardo rispetto allo scorso anno e sei mesi rispetto alle scadenze naturali, ha comportato il non poter assumere molte decisioni in tema di lavori pubblici con i riflessi negativi sulla manutenzione della città che sono sotto gli occhi di tutti.
Inoltre rinviare l’adozione del bilancio non si concilia con le esigenze di programmazione e con la introduzione del metodo di governo per obiettivi introdotto dalla legislazione in vigore.
L’approvazione ritardata del bilancio, indotta dallo stato di incertezza sulle decisioni governative, si trasforma paradossalmente in un’ operazione urgente, che confligge con gli obiettivi di trasparenza nei confronti dei cittadini, e con l’opportunità di realizzare nei dovuti tempi un percorso di partecipazione che coinvolga la cittadinanza e le rappresentanze degli interessi locali.
Sollecitiamo quindi l’amministrazione ad essere se non disobbediente, almeno indifferente alle suggestioni di continue proroghe, che contribuiscono solamente a dare l’impressione di un comune in difficoltà, e ad avviare da subito le procedure per la predisposizione del bilancio preventivo 2014, in modo da poter essere operativi sul fronte della spesa all’inizio dell’anno, con le ovvie ricadute in termini di efficienza e trasparenza.
Le scelte del bilancio
Purtroppo anche quest’anno si dovranno chiedere sacrifici a cittadini e categorie sociali.
Come abbiamo già avuto modo di affermare, anche pubblicamente, è una scelta dolorosa che noi socialisti praticheremo per lealtà, ma con scarsa convinzione.
Anche perché i ritorni per il comune di una scelta così impopolare e per molti versi iniqua non ci sembrano poi tanto significativi, al netto di quanto dovrà essere trasferito allo stato.
Avremmo preferito, anche se in via del tutto eccezionale, l’utilizzo di una parte degli oneri di urbanizzazione anche per le spese correnti.
Secondo noi, almeno una percentuale di quelle entrate, avrebbe potuto essere utilizzata per alleviare la situazione di difficoltà in cui versano le famiglie, evitando nuovi prelievi in un momento in cui i redditi complessivi delle famiglie diminuiscono.
Anche l’applicazione progressiva delle aliquote non introduce significativi elementi di equità, facendo gravare il peso di tutti gli aumenti, fiscali e tariffari, su un’unica categoria di cittadini.
Dovremo dire “poveri ricchi”?
Rimane l’interrogativo se esistono margini di miglioramento sul nostro bilancio comunale evitando o riducendo al minimo il ricorso al prelievi fiscale e tariffario.
Noi socialisti siamo convinti di sì.
Riteniamo che il bilancio possa essere più incisivo nell’affrontare gli aspetti strutturali della spesa corrente.
Nonostante i molti interventi già effettuati crediamo che si possano ridurre ulteriormente i costi di gestione della sede comunale e forse si può limare su qualche fornitura.
Non si deve neppure trascurare che alcuni servizi e partecipazioni sono rimasti immutati da tempo nella loro configurazione strutturale e, forse, è possibile con una razionalizzazione e un adeguamento ai tempi correnti ridurne l’incidenza sui costi complessivi.
Infine, va ripreso un tema su cui riteniamo si possa fare di più. Ci riferiamo alla lotta all’evasione fiscale.
Su questo terreno chiediamo un impegno maggiore e una verifica indispensabile della commissione tributi di cui si è persa traccia.
Ribadiamo che noi voteremo questo bilancio anche perché riteniamo, o almeno ci auguriamo, che in futuro non si possa che fare di meglio.
Con questo bilancio abbiamo praticamente esaurito ogni possibilità di ulteriore ricorso alla leva fiscale.
Non resta, finalmente, che la tanto auspicata revisione strutturale della spesa corrente, per trovare i meccanismi che la rendano più efficiente e soprattutto più contenuta.
Una parte significativa del lavoro è già stata effettuata per quanto riguarda i costi del personale, al quale abbiamo già chiesto molto in termini di rinuncia economica e al quale possiamo per ora chiedere un ulteriore sforzo in termini di efficienza, contribuendo a segnalare le possibili riduzioni di spesa.
Anzi, proponiamo che la riduzione/razionalizzazione della spesa dei singoli settori sia inserita tra gli obiettivi da raggiungere nel 2014 dai dipendenti comunali.
Ci sembra sia giunto il momento non più rinviabile per affrontare il tema dei servizi (quali servizi possiamo permetterci e a quali condizioni), delle partecipate, dei costi complessivi di gestione della macchina comunale.
Viene spesso evocata la figura del buon padre di famiglia quale modello di buon amministratore
A prescindere dal fatto che per lo più in famiglia a decidere sono le madri, bisogna intendersi su quale è il modello familiare di riferimento.
A parità di obiettivi da conseguire (il pareggio del bilancio familiare) ci sono padri che in tempi migliori hanno acquistato macchine superlusso che ora continuano a mantenere imponendo sacrifici al resto della famiglia, magari con la scusa che tanto a venderla si realizzerebbe poco, e padri che decidono di andare a piedi e con il ricavato della vendita investire sul presente e magari anche sul futuro del resto della famiglia.
Si tratta solo di scegliere il modello a cui ispirarsi.
Ci rendiamo conto che il lavoro da affrontare è molto e non semplice e forse travalica forze e competenze dello staff tecnico e amministrativo.
Auspichiamo quindi che venga costituito un apposito gruppo di lavoro, anche con risorse esterne e il più possibile bipartisan per affrontare in modo esaustivo ed efficace il tema di una revisione strutturale della spesa che consenta di ridurre al minimo indispensabile il ricorso alle risorse dei cittadini.
08072013