25 aprile, la Lega Nord diserta il corteo
“Riteniamo tuttavia che oggi ci sia ben poco da celebrare: a quasi settant’anni dalla liberazione, dei cittadini italiani vengono ancora arrestati per il solo fatto di non condividere il pensiero dominante, per aver osato, col loro sogno di un Veneto indipendente, mettere in discussione un sistema politico che si crede immodificabile, ma che ha condotto il Paese sull’orlo del baratro.
Fatti di questo genere sono degni delle peggiori dittature: che dire, poi, di ben tre Presidenti del Consiglio saliti consecutivamente al potere non perché eletti dal popolo, ma grazie ad opache manovre di palazzo, giustificate con lo spauracchio dello spread?
O della cosiddetta abolizione delle Province, le quali permangono tuttora e continueranno a sussistere, gestite però non più da amministratori liberamente scelti dai cittadini, bensì da burocrati che non rispondono del proprio operato davanti agli elettori?
In questo Stato sbruffone, tanto violento nel reprimere il dissenso dei cittadini, quanto prono ai capricci ed ai diktat di Bruxelles, la liberazione non è ancora veramente compiuta. C’è poco da festeggiare quindi: preferiamo tornare al lavoro, con costanza e determinazione, per difendere i cittadini e la democrazia da uno Stato che, lungi dall’essere espressione del sentire comune, è ormai diventato il primo e il più feroce degli oppressori”.
(foto d’archivio: i consiglieri leghisti in consiglio comunale)
25042014