L’ex assessore Fontana: “Il Comune può dare il suo contributo sulla sicurezza”
L’assessore, evidentemente ben a conoscenza della situazione della città e del Comune, fa un’attenta analisi costi e benefici e ipotizza diverse soluzioni per le quali, assicura ci sono i fondi necessari a bilancio.
Ecco il suo intervento.
La sicurezza è l’argomento del giorno a Saronno ma leggendo la stampa, dopo la riunione della Commissione Cultura (che c’azzecca con la sicurezza, la parola fa paura?) con maggioranza ed opposizione, sembra che grandi idee non ne siano state partorite.
Sicuramente è un problema complesso tuttavia io penso il Comune sia in grado, e debba dare un contributo alle forze dell’ordine mediante una stretta sorveglianza in tempo reale della città.
LA POLIZIA LOCALE NON BASTA: SERVE LA TECNOLOGIA
Con le sole forze di Polizia Locale ciò non è ottenibile: troppi uomini e quindi costi troppo alti oltre alla difficoltà di effettuare assunzioni causa il Patto di Stabilità.
Bisogna usare la tecnologia che esiste ed è già collaudata: si chiama Smart City. Si tratta di una tecnologia alla quale avevo già accennato in consiglio comunale alla presentazione del Pric (Piano Regolatore Illuminazione Comunale) nel febbraio 2013 e per il quale dei capitoli di spesa erano già previsti nel bilancio dello stesso anno. Il sistema prevede di intervenire sulla rete di illuminazione pubblica trasformando i cavi esistenti di alimentazione dei lampioni in rete Internet.
Ciò permetterebbe di supervisionare a distanza il funzionamento dei lampioni ed effettuare una riduzione dell’intensità luminosa dopo una certa ora con riduzione del costi di energia.
Il beneficio indotto sarebbe quello di avere un collegamento Internet in qualsiasi punto della rete di illuminazione pubblica.
Avendo Internet a disposizione si possono installare videocamere IP, ovverosia che colloquiano direttamente con la rete, ad un costo molto contenuto, rispetto a quelle attualmente usate, e con una risoluzione full HD come quella dei televisori moderni e quindi con un’alta definizione.
Non bastano ovviamente le videocamere serve anche una centrale di sorveglianza operativa 24 ore su 24 e 7 giorni su sette. I monitor in centrale devono essere sorvegliati in modo continuo al fine di allertare le forze dell’ordine in tempo reale cioè contemporaneamente all’avvenimento delittuoso.
Un bando al quale potrebbero partecipare le società che già effettuano sorveglianza notturna potrebbe essere la soluzione evitando l’assunzione di personale comunale.
Il controllo puntuale della città deve rendere l’aria irrespirabile per i delinquenti fra i quali deve girare voce che a Saronno ti beccano subito e non si può lavorare. Anche i privati, soprattutto i negozianti che volessero la loro area specificatamente sorvegliata, potrebbero aderire all’iniziativa pagando ovviamente un abbonamento al servizio.
“SEGUIAMO L’ESEMPIO DI FINALE LIGURE”
Cito l’esempio di una cittadina ligure di soli 10.000 abitanti, Finale Ligure, che già dispone di 17 videocamere ed ha approvato un progetto che ne prevede l’installazione di altre 27, di cui 10 pagate dai privati (che saranno le prime ad essere installate), ed il progetto finale ne prevede un totale di 60.
E’ come se Saronno avesse 240 videocamere.
Il sistema Smart City inoltre, utilizzando Internet, offre poi altre funzioni quali la possibilità di installazione di Hot Spot WiFi per i cittadini, pulsanti distribuiti nella città per la chiamata e la comunicazione con le forze dell’ordine, tabelloni di messaggistica, controllo ZTL ed altre ancora.
Ci vorrà anche coerenza nell’Amministrazione poiché un anno per lo sgombero dell’ex-macello non è certo un bel biglietto da visita ed apre all’idea, per i delinquenti, che a Saronno ci sono pochi controlli e tanta tolleranza.
Presentare poi alle autorità competenti dell’ordine pubblico dei filmati ha senz’altro un impatto maggiore che andare a lamentarsi per la mancanza di sicurezza: un filmato è una prova dello stato di degrado che non può essere ignorato o interpretato.
Nel bilancio preventivo 2014 sono previste risorse, come in quello 2013 ma non spese, per interventi sull’illuminazione pubblica con videosorveglianza: si dia una risposta concreta ai bisogni della cittadinanza! La mancanza di sicurezza non è solo percepita, è reale.
2605201