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SARONNO – “E’ un provvedimento epocale per la città di Saronno: per la prima volta il Comune fornirà dei servizi anche nel settore della giustizia”. Così si è conclusa con queste parole del segretario comunale Matteo Bottari la presentazione ufficiale del piano comunale per il salvataggio del servizio del giudice di pace.
Complice la spending review il ministero avrebbe voluto chiudere oltre al tribunale anche l’ufficio del giudice pace: una scelta contro cui l’Amministrazione si è battuta a lungo, coinvolgendo anche i comuni limitrofi, fino ad ottenere il mantenimento del servizio in città dietro al pagamento dei costi della sede e del personale.
Complessivamente il Comune prevede di spendere 100 mila euro all’anno (retribuzione di due dipendenti, una quota di quella del dirigente incarico di seguire il progetto e le spese vive dello stabile) per garantire al giudice di pace il necessario per proseguire la propria attività. Gli spazi saranno quelli di parte del piano terra dell’ex tribunale di via Varese, dove dovrà trovare posto anche la nuova sede della polizia locale. L’Amministrazione fornirà anche il personale: ”Due dipendenti del Comune – continua il segretario Bottari – Aurelio Di Paolo e Stefania Bacchi (che prima occupavano rispettivamente delle notifiche e della segreteria generale) non lavoreranno più in Municipio ma al palazzo di giustizia. Seguiranno un corso ad hoc realizzato dal Ministero e saranno debitamente formati con un periodo di affiancamento. Potremo contare anche sull’aiuto di Vincenzo Fioretti ex cancelliere del tribunale di Busto Arsizio che darà il proprio aiuto in modo volontario come esperto del sindaco nella fase di start up”.
Se da un lato i dipendenti porteranno una boccata d’ossigeno nell’ufficio del giudice di pace saronnese, provato da anni di carenze di personale, dall’altro il sindaco Luciano Porro inizierà una delicata fase di coinvolgimento degli altri comuni: “Fin dall’inizio del percorso abbiamo informato tutte le Amministrazioni del Saronnese perchè di questo servizio usufruiranno tutti i residenti del comprensorio. C’è chi ha detto subito sì, qualcuno ha detto di dover valutare in base ai costi e qualcun’altro ha detto no. Credo sia giusto che ognuno faccia la sua parte: proporremo alle Amministrazioni una convezione che prevede una divisione dei costi in base al numero di abitanti alla quale speriamo aderiranno tutti”. E se questo non dovesse accadere? “Io auspico che ci sia responsabilità e condivisione in caso contrario valuteremo. Saronno continuerà a mantenere l’onere del servizio, questo è certo, ma potremo diversificare i diritti di segreteria aumentandoli per i residenti dei comuni che non aderiscono. Per ora non c’è ancora nulla di deciso, è solo una possibilità”.
“Questo – concludono dal Municipio – è un progetto innovativo che dimostra come sia possibile un miglioramento del servizio. Sono proprio queste iniziative che valgono il premio produttività”.
mi tocco in basso e penso “spero di non dover mai aver bisogno della giustizia”
Uboldo non ha soldi, quei pochi che ci sono in cassa servono a Guzzetti per sostituire i toner da 2.000 euro della sua nuova stampante che e’ costata 40.000 euro.
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