Ascom esasperata: “I cortei ci fanno scappare tutti i clienti”
SARONNO – Confcommercio Ascom Saronno prende una posizione chiara in merito alle manifestazioni che paralizzano e “militarizzano” la città di Saronno.
“I commercianti sono esasperati da questa situazione. Le continue manifestazioni di protesta, ora aggravate anche da atti vandalici, nonché dalla preannunciata riproposizione di tali eventi con cadenza costante, stanno monopolizzando la nostra città. Se fino ad oggi la nostra linea è stata quella di non uscire sugli organi di stampa per evitare di aumentare la percezione di insicurezza nei consumatori, ora siamo costretti a rompere questo silenzio e prendere posizione per chiedere alle Istituzioni di metterci in condizione di fare il nostro lavoro”. Queste sono le parole di Antonio Renoldi, presidente di Confcommercio Ascom Saronno sulla calda situazione sociale che vive la città.
Renoldi parla a nome dei commercianti di Saronno e prosegue:
Se il questore di Varese, Francesco Messina, sostiene che a Saronno non c’è un problema di ordine pubblico avrà certamente fondate ragioni che lo suffragano. Ma non va trascurato un aspetto molto importante che sta mettendo Saronno con tutti i suoi abitanti e operatori del commercio in ginocchio: l’elevata percezione di insicurezza dei consumatori e della cittadinanza. Le continue manifestazioni di protesta inducono i consumatori ad andare altrove e questo genera un danno enorme nel commercio del territorio ed aumenta la grave crisi ai consumi. E se esiste il “diritto al dissenso” vorremo capire quanto dovrà ancora penalizzarci.
Non possiamo più attendere oltre. La situazione deve essere risolta per garantirci il diritto e la libertà di lavorare: diritti di rango Costituzionale esattamente quanto quello di dissentire, ma che, ben si noti, a comprova della loro prevalenza e della loro natura fondativa dell’intero ordinamento statuale, sono sanciti ed espressi non a caso addirittura nel I’ articolo della Costituzione della Repubblica Italiana, così sovente invocato in questi tempi di crisi, ed a cui ogni altro articolo e diritto costituzionale segue e consegue. Non possiamo inoltre sottacere che ogni giorno che passa in queste condizioni è per noi un danno.
01102014