L’Aquilone vince: Porro decide di rinviare il primo step della Casa della Solidarietà
SARONNO – “Se il sindaco è sovrano e lo è perchè questo è previsto dal regolamento chiedo il rinvio di questo punto all’ordine del giorno”.
Questo intervento del sindaco Luciano Porro, salutato da un applauso liberatorio di una quarantina di residenti del quartiere Aquilone presenti in sala consiliare, ha deciso il rinvio del punto all’ordine del giorno sul “declassamento” urbanistico dalla potenzialità residenziale/terziaria alla funzione di servizi sociali della palazzina ex Bnl di via Piave che la fondazione Eurojersey vuole usare come sede della Casa della Solidarietà.
Un epilogo difficilmente immaginabile all’inizio della discussione quando il primo cittadino si era rifiutato di accogliere le richieste del comitato di cittadini per alcune irregolarità nella raccolta di firme.
Ma andiamo con ordine: partendo da venerdì scorso quando i residenti del quartiere Aquilone hanno costituito un comitato per chiedere all’Amministrazione di rinviare il punto all’ordine del giorno in merito al progetto della Casa della Solidarietà di cui in città si parlava da tempo ma sui cui non c’erano state informazioni ufficiali dalla proprietà ai residenti.
Una lettera è arrivata in Municipio lunedì mattina con 313 firme e proprio alla luce della missiva l’Amministrazione, nella prima seduta del consiglio comunale, che si è tenuta lunedì sera, ha proposto il rinvio. A fronte delle critiche arrivate da alcuni consiglieri comunali, Pierluigi Gilli (Ui) in primis, preoccupati di creare un precedente e del mancato rispetto della procedura, il consiglio comunale ha deciso di posporre la discussione all’ultimo punto all’ordine del giorno della seconda seduta, già prevista per mercoledì era, così da dar modo alla proprietà di incontrare i cittadini.
Già martedì mattina la Fondazione ha convocato due incontri uno per martedì sera alle 21 ed uno per mercoledì alle 18. Il Comitato ha fatto sapere di non aver intenzione di partecipare e di volere un momento di confronto organizzato con più tempo e preparato.
Arrivato il momento della discussione, intorno alle 22,30, l’assessore all’Urbanistica Giuseppe Campilongo ha presentato il punto spiegando la valenza sociale dell’intervento. A dar fuoco alle polveri è stato il consigliere comunale Mauro Lattuada (Pd) che ha chiesto di rinviare il punto all’ordine del giorno “perchè l’incontro era stato organizzato troppo in fretta, perchè i cittadini volevano un vero confronto con la proprietà anche alla luce dell’assenza dell’urgenza di una scadenza”.
La replica del sindaco Luciano Porro ha lasciato basiti i cittadini in sala: “Non rinvieremo il punto perchè non possiamo accogliere la petizione dei cittadini: delle 313 firme consegnate 56 non hanno il numero di carta d’identità accanto e quindi non solo valide. Manca il nome del promotore ed anche il quorum di 300 firme. Quindi non è valida come petizione“.
Il dibattito è proseguito serrato: se il sindaco Porro e Paolo Strano hanno rimarcato la validità degli incontri “a cui ha partecipato anche il prevosto Armando Cattaneo” ha detto l’esponente di Sac, Lattuada, Bruno Pezzella (Idv) e Angelo Veronesi (Lega Nord) hanno sottolineato come la presenza dei cittadini, e le continue domande ed applausi, dimostrava la carenza informativa. “Dov’è finita l’Amministrazione che sbandierava la partecipazione?” ha ironizzato il capogruppo della Lega Nord.
Lattuada ha quindi proposto il ritiro dei punto all’ordine del giorno annunciando la sua intenzione di lasciare l’aula. Un’intenzione subito rilanciata da Claudio Sala (Lega Nord) che ha scritto con l’esponente del Pd la richiesta di rinvio dopo aver annunciato l’intenzione del Carroccio di lasciare la sala.
Sono iniziati frenetici i calcoli: visto che anche Idv appoggiava il rinvio come diversi esponenti del Pd il rischio che mancasse il numero legale era reale. Sono così intervenuti l’assessore Campilongo e Caimi, presidente della commissione territorio che hanno fornito ai cittadini alcuni informazioni sul progetto. A scaldare i toni anche le accuse di Vittori Vennari (Fi) e Veronesi alla maggioranza di non aver informato i cittadini subito respinte dal centrosinistra che ha evidenziato come il progetto sia realizzato da un privato e non dall’Amministrazione.
A togliere le castagne dal fuoco dalla maggioranza ci ha provato Nicola Gilardoni (Pd) che con un intervento ben articolato, con uno ricercato equilibro tra aspetti tecnici e politici, ha proposto di rinviare il punto per la mancanza di un adeguato numero di parcheggi nella convenzione ponendo anche alcuni temi che nessuno aveva toccato come quello della scelta di realizzare il progetto di solidarietà proprio in quell’edificio dismesso da anni.
L’escamotage ha strappato gli applausi del pubblico ma Strano ha sollevato il problema che l’aspetto dovesse essere affrontato in una fase più avanzata dell’approvazione. La replica di Gilardoni ha messo ko le argomentazione dell’esponente di Sac ma a riaprire i giochi è arrivata il consigliere comunale Anna Cinelli (Psi) che ha chiesto, alla luce del fatto che tutti i consiglieri avessero riconosciuto la valenza sociale dei progetti che si votasse per questo aspetto che era l’unico posto all’ordine del giorno. La consigliera ha anche chiesto di dare la parola a qualcuno del comitato così da capire le reale richieste dei cittadini.
A questo punto il sindaco Porro ha preso in mano la situazione esercitando i suoi poteri decidendo il rinvio e annunciando l’intenzione di organizare un incontro tra cittadini, proprietà, amministrazione e associazioni coinvolte nel progetto da ospitarsi in sala Vanelli.
02102014
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