Giorno del ricordo, così non va! Fdi polemica
“Nell’ambito delle celebrazioni del “Giorno del ricordo” dedicato agli italiani uccisi a migliaia nelle foibe carsiche tra il ’43 e il ’45 e oltre, alla sala Nevera di Casa Morandi è prevista la mostra dal titolo “Fascismo, foibe, esodo”, dall’11 al 19 febbraio, che sarà preceduta dall’intervento di un relatore membro del Comitato scientifico dell’Istituto pedagogico della Resistenza. Ognuno è libero di ricordare quello che vuole come gli sembra giusto, ma vorremo fare notare che la mostra, organizzata dalla fondazione “Memoria della deportazione”, possiede contenuti consolidati e replicati da anni in diversi contesti, la cui obbiettività è discutibile. La sua tesi di fondo è che la tragedia delle foibe è stata nient’altro che una conseguenza della politica antislava operata dal Fascismo negli anni precedenti” fa notare l’esponente di Fdi.
Prosegue Indelicato
Alcuni passaggi testuali presenti sugli espositori risultano inoltre oscuri: ad esempio l’uccisione a Porzus dei partigiani “bianchi” della Brigata Osoppo viene attribuita a “fanatici garibaldini”, espressione quanto meno ambigua e scarsamente decifrabile, oggi, da parte di persona di media cultura, la quale attribuirebbe facilmente all'”eroe dei due mondi” l’eccidio, e non, come effettivamente avvenne, a partigiani comunisti. Inoltre la sezione della mostra dedicata all’esodo dalle terre giuliano-dalmate parla genericamente di “amara accoglienza” riservata agli italiani che, sottoposti a violenze e derubati dai loro averi, cercavano rifugio nel territorio italiano libero. Non spiega, cioè, che tale accoglienza, lungi dall’essere prodotto di mera inefficienza organizzativa, fu spesso deliberatamente orchestrata dal Pci e dalla Cgil. Non si comprende, infine, perché chi organizza una manifestazione in ricordo di questa tragedia non coinvolga rappresentanti delle diverse associazioni degli esuli giuliano-dalmati operanti nel nostro Paese così come all’estero. Forse il timore è che costoro non raccontino una verità di comodo, ma la verità intrisa di lacrime e sangue vissuta dai loro padri e dai loro nonni. Non è chiaro se l’Amministrazione comunale di Saronno abbia concesso il patrocinio od altre forme di vicinanza a questa iniziativa. Se ciò è avvenuto, è auspicabile che essa si faccia parte diligente o proponente anche in favore di altra manifestazione che rappresenti il punto di vista di coloro che hanno davvero vissuto quella tragica storia. Speriamo inoltre che, qualora la medesima iniziativa venisse replicata in qualche istituto scolastico saronnese, i dirigenti scolastici e gli altri organi scolastici applichino saggiamente il principio del contraddittorio, invitando a parlare sull’argomento anche un esponente delle citate associazioni, in modo da permettere agli studenti una visione non unilaterale di quei sanguinosi eventi.
07022015