Petizione per il prato di San Giacomo: parla l’assessore Pini
Per coloro i quali, in buona fede, hanno firmato la petizione “Salviamo il Prato di San Giacomo” è bene sappiano che:
– Il terreno in oggetto non è soggetto a trasformazione, ovvero non passa da agricolo a residenziale, in quanto è già edificabile dal 1983. E’ un po’ strano che ce se ne accorga solo ora, dopo ben 32 anni: meglio tardi che mai!
– Gli ultimi 4 piani regolatori lo hanno sempre riconfermato, in quanto, essendo un diritto acquisito dai proprietari che ci hanno sempre pagato le tasse, la sua eliminazione sarebbe facilmente impugnabile con conseguenti esborsi per le casse comunali;
– Nell’ultimo Pgt (quello vigente) non solo era prevista l’edificazione sul lotto, ma senza alcuna limitazione di aree a standard che potevano anche essere monetizzate;
– L’attuale Amministrazione ha solo stabilito che, in caso di edificazione, nella zona confinante con la strada venisse collocato un parcheggio, così da salvaguardare il cono visuale sul retro della chiesetta di San Giacomo, mentre le abitazioni dovranno essere concentrate nella parte posteriore;
– Il parcheggio, in parte privato a servizio delle abitazioni e in parte pubblico a servizio della chiesetta, soprattutto per la messa della domenica mattina, non sarà in semplice asfalto ma privilegerà l’utilizzo di materiali ecologicamente compatibili;
– Il parcheggio pubblico servirà come punto partenza per il Fontanile e per il percorso di collegamento pedonale tra il Fontanile e il Parco degli Aironi (via della Selvaccia);
– Prima di scavare anche un solo centimetro quadrato di terreno i proprietari dovranno interpellare la Sopraintendenza Archeologica della Lombardia che, in caso di rinvenimenti archeologici, potrà richiedere modifiche progettuali, sino alla reiezione del progetto stesso.
Per maggiori informazioni leggete il mio articolo sul prossimo giornalino comunale, in distribuzione da oggi presso le vostre abitazioni.
16122015