Gli auguri e le riflessioni di Pasqua dell’ex assessore Nigro
SARONNO – Dal blog dell’ex assessore Giuseppe Nigro “rilanciamo” una riflessione sulla Pasqua dal titolo “Pasqua di marzo e la vitalba”.
Nel mondo contadino la Pasqua anticipata non era vista di buon occhio: Pasqua marzotica o moria o famotica, si diceva nelle campagne. Anno bisesto anno senza sesto, cioè privo di regolarità, armonia e quindi sotto influssi nefasti. Nel variegato mondo delle credenze popolari, al pessimismo, si rimediava ricorrendo a detti di segno contrario a quelli negativi: Non c’è un male che non porti bene; anno bisesto che passi presto, ecc… Nel mondo contemporaneo la questione si è complicata. Se dovessimo guardare a quanto sta accadendo: l’assurda strage di Bruxelles, la morte delle studentesse italiane in Spagna in un tragico incidente, l’uccisione vigliacca del giovane Giulio Regeni in Egitto, dovremmo abbandonarci al pessimismo, irrimediabile.
La Pasqua, nonostante rappresenti la resurrezione e il ritorno alla vita, è vissuta con pessimismo anche se cade nella primavera avanzata. Immodestamente, il titolo di questa breve riflessione parafrasava, in modo più lieve, il libro di Goffredo Fofi, Pasqua di maggio. Un diario pessimista. Un’opera piuttosto intensa, che analizzava l’esperienza di personaggi denominati da Fofi: “riformatori di base: cioè a dire quei teorici, studiosi, … , che inverano nella prassi la teoria che vanno elaborando“. Nell’Italia di oggi sono piuttosto rari.
La “Pasqua di marzo”, ci priva di un rampicante che si chiama vitalba, che Fofi richiamava nel suo libro e che esploderà sulle siepi nelle prossime settimane, quando la temperatura si farà più gradevole. Fofi richiama nel libro un’esperienza che ho vissuto, di quando bambino, raccoglievo insieme alla nonna la vitalba. La nonna le chiamava “viticelle”, presumo, perchè simili ai tralci d’uva. Le punte della vitalba messe a in acqua con sale, limone, oppure aceto erano la base per gustose frittate.
Nell’anno appena trascorso di Expo, nel mito del genuino, la frittata di vitalba è stata dimenticata. Piatto semplice e povero, ma buonissimo, la vitalba, cibo naturale, offre un po’ di vita com’è nella sua radice. Nonostante tutto il pessimismo, auguri di buona Pasqua.
27032016
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Commenti
Un grazie sincero al Prof. B.Nigro per avermi fatto ricordare questo semplice e gustoso piatto, nonché i ricordi ad esso legati.
La vitalba, se non correttamente trattata, è velenosa….
L unico socialista di sinistra che non vorrebbero nemmeno a Cuba
condivido…è stato capace di fare scomparire anche gli ultimi socialisti a saronno…….