Pedemontana: riaperto ufficiosamente percorso per i pedoni nel Parco del Lura
SARONNO – Arriva dalla Fiab Saronno Ciclo città una comunicazione sull’apertura ufficiosa del collegamento del percorso Rovellasca-Lomazzo nel Parco del Lura già protagonista di una prima forte presa di posizione del sodalizio.
Facciamo seguito al nostro comunicato stampa dell’8 febbraio 2016 per segnalare che il collegamento del percorso Rovellasca-Lomazzo nel Parco del Lura è finalmente anche, se ufficiosamente, disponibile per i soli pedoni. Arrivati al famoso sbarramento con cartello “fine percorso ciclabile proseguire a piedi nel percorso pedonale“, posto alla fine dello sterrato tra i campi dopo il cimitero di Rovellasca, è infatti ora possibile proseguire a piedi, per una ventina di metri su di uno sterrato “provvisorio” nei campi e poi, sempre a piedi, su di un percorso asfaltato che passa sotto la Pedemontana.
Sperando di essere prossimi alla riapertura ufficiale del percorso ciclabile, segnaliamo comunque che anche con questo percorso “compensativo”, anziché procedere con lo sterrato o un percorso con granulato o calcestre tipico di tutte le ciclopedonali dei Parchi del Lura e delle Groane, non si è persa occasione di asfaltare e cementificare il territorio, quasi il cemento e l’asfalto della Pedemontana non fossero ancora sufficienti.
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Commenti
DOMANDA : Ma che bisogno c’era di ASFALTARE un pezzo di parco LURA ? che bisogno c’era ? solo per buttare via altri soldi pubblici ? quello è un parco, bastava lasciare la strada STERRATA, che eravamo tutti contenti !!! e invece avete interrotto il sentiero per mesi e asfaltato una lingua di terra inutilmente, perchè sia prima che dopo la strada è STERRATA !!! Date una spiegazione logica ….PERCHE ?????????????????????????????????????????????????
Fiab associazione politica ! Vergogna
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Accendi il cervello prima di scrivere!
si, si così potete andare a vedere l’ulteriore sfacelo creato dalle vasche di laminazione!!! altra opera costosissima e inutile (previste le pompe per riempirle, e questo dice tutto). Grazie a tutti quelli che le hanno volute, sedicenti consulenti ed esperti (chissà cosa c’è dietro…ma è facile immaginarlo)
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Continuo a non capire tutto questo astio nei confronti delle vasche di laminazione, che oltre comunque a offrire un punto di raccolta delle acque in caso di pieno, daranno vita a una zona umida, che sarà colonizzata da anfibi e avifauna molto interessante. Quindi proprio non capisco come si possa vedere sempre del negativo anche quando in fondo non c’è. Se avessero fatto vasconi in cemento sarei d’accordo, perché di naturale hanno ben poco, ma il progetto mi risulta ben diverso.
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la natura lì non ha previsto laghi, laghetti e affini, per quanto riguarda le piene mi viene da ridere, sei andato a vedere lo sfascio al territorio, ci siamo giocati ettari di terreno coltivato per fare un luna park?? poi si prevedono talmente tante piene che sono state previste due dico due stazioni di pompaggio dal sottosuolo per riempire le stesse vasche. Non prendiamo in giro i contribuenti, statisticamente in 50 anni io ricordo due dico due esondazioni tra l’altro in zone dove non si doveva costruire. Capisco che a qualche associazione possa far piacere partecipare al banchetto, magari gestendo il percorso vita (il luna park di cui parlavo sopra), poi magari la stessa associazione parla di prodotti a chilometri zero. Tra l’altro usando tali vasconi già semi-pieni che piene evitano???
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Risposta un po’ superficiale.
Per prima cosa la natura li ha previsti eccome laghi o stagni, siamo noi che le abbiamo distrutti a volte per sanificare a volte per farci strade o parcheggi. Il Parco del Lura ha portato avanti degli ottimi interventi per salvare popolazioni di anfibi che erano letteralmente scomparsi e gli anfibi, anche se forse direttamente le sembreranno inutili, sono specie molto utili, sia nella lotta contro molti insetti (anche zanzare) sia come indicatori ambientali. Quindi ricreare un’area umida è solo un VANTAGGIO da qualunque parte la si guardi. Prenda ad ex la vasca di fitodepurazione di Caslino al Piano, un’ansa del fiume lura, dove viene fatta passare l’acqua del Lura che per effetto delle piante presenti (cannuccia, tifa, eccetera) viene anche parzialmente depurata. Dove prima c’era solo un fiume inquinato oggi c’è un’area piena di vita, si possono trovare rane, rospi, trioni e uccelli come ballerine e martin pescatore. Quando si parla bisogna evitare di usare la superficialità se non si conoscono queste cose. Sì, per fare le vasche ci sono chiaramente modifiche all’orografia del territorio ma la creazione dell’area umida quanto meno sarà un’importante aggiunta. Potrà anche fungere da fitodepurazione e attirerà una fauna unica (vada a vedere lungo l’Olona dove si sono create alcune aree umide che un tempo non c’erano quante persone le frequentano con macchine fotografiche, binocolo, eccetera e TUTTE sono state occupate da anfibi e specie di uccelli anche piuttosto poco comuni. Oltre a questo l’effetto delle piene va considerato per un elemento in più. Prima di Pedemontana le piene erano cosa difficile ma si sono verificate (soprattutto nella fascia meridionale del Lura). Ora con Pedemontana ci sarà un influsso maggiore di acqua e questo significa che in caso di piena, ci saranno problemi. Le vasche di fitodepurazione riducono questa possibilità, consentendo di allagare una porzione di territorio.
Chiudo con un’osservazione. Il consumo del territorio, soprattutto di quello agricolo e boschivo non è certo stato perpretrato dalle vasche, che torneranno a essere un ambiente naturale, ma dalle tante strade, stradine e stradette che Pedemontana si è portata dietro. Concentri le sue proteste per le cose per cui davvero bisogna protestare. Se lei non conosce cos’è un’area umida e quanti animali e piante possa ospitare, le consiglio di leggere qualche libro o di partecipare a una di quelle passeggiate organizzate spesso nei nostri parci (dal Lura alle Groane), forse finalmente capirù di quale prezioso tesoro di vita stiamo parlando.-
non ho bisogno di lezioni, l’Olona lo conosco benissimo e pensa te sono uno dei pochi nati all’interno di un parco (non ho bisogno di gite organizzate per frequentare parchi e montagne) e di vasche o vasconi non c’è traccia, lo stagno è una cosa creata senza fare percorsi vita e non ha comportato le centinaia di camion che si vedono a Bregnano. Adesso imparo che la Pedemontana aumenta la portata d’acqua, si solo perché si è inventato un altra opera assurda, ovvero il canale di gronda -l’acqua prima dove andava?? assorbita dal terreno e avrebbe continuato ad esserlo se non si fosse inventato il pluviale (non mi pare che ad esempio le altre autostrade prevedano canali di gronda, basta andare a vedere la A4 che sfiora Saronno, e sulla stessa Pedemontana a Ovest non ci sono gronde). Ma il tempo ci dirà chi avrà ragione se prima non interviene la magistratura.
Se vuole qualche fotografia naturalistica gliela passo volentieri, casca male 🙂
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