Ex corte Vago, Veronesi: “Non siamo a favore dei costruttori, ma per il rinnovamento del tessuto urbano”
Un tema al centro di un vivace dibattito politico dopo la presa di posizione di Attac Saronno e di Movimento 5 stelle e la replica dell’assessore all’Urbanistica Mariaelena Pellicciotta.
“Chi rispetta le regole urbanistiche non deve essere bloccato da motivazioni poco trasparenti.
Il Consiglio Comunale ha dotato il Comune di Saronno di regole urbanistiche. Se un cittadino rispetta queste regole allora non deve aspettarsi di essere bloccato da motivazioni che definirei come poco trasparenti.
Bloccare un privato cittadino che rispetta le regole per motivazioni politiche è considerato come un abuso d’ufficio. Lo sappiano tutti coloro che fanno della trasparenza e della legalità una bandiera.
Al Consiglio Comunale non compete entrare nel merito di progetti urbanistici di iniziativa privata, quando questi progetti rispettino tutte le regole. Sta agli Uffici Comunali applicare le regole urbanistiche in modo imparziale.
Le regole non servono o non dovrebbero essere scritte per bloccare l’iniziativa privata, ma -al contrario- per determinare un costo di costruzione, cioè i cosiddetti oneri di urbanizzazione.
Gli oneri di urbanizzazione servono per compensare la crescita del numero di abitanti con servizi che mantengano la qualità della vita dei saronnesi.
Questi oneri sono necessari per determinare i costi delle infrastrutture necessarie al collegamento elettrico, gas, acqua dell’iniziativa privata, costruire marciapiedi, sistemare strade, costruire una rete elettrica di collegamento con l’iniziativa privata. Una parte di questi oneri di urbanizzazione possono essere scomputati a fronte del fatto che il privato costruisca questi collegamenti a proprie spese.
Il tema ancora più importante è che il Consiglio Comunale ha stabilito che una parte di questi oneri di urbanizzazione debbano servire per costruire scuole, asili, implementare i servizi per i cittadini, a fronte del fatto che nuove costruzioni incrementano il numero di cittadini e devono quindi essere compensate con un incremento della disponibilità di questi servizi, a meno di peggiorare la qualità della vita dei saronnesi.
Gli oneri di urbanizzazione di Saronno sono più alti che in altri Comuni perché si vuole mantenere alto il livello di efficienza dei servizi offerti ai cittadini.
Gli oneri di urbanizzazione di Saronno sono più alti che in altri Comuni perché si deve compensare il fatto che Saronno ha una densità di popolazione tra le più alte del Paese, quindi ogni nuova costruzione genera delle problematiche viabilistiche e di necessità di incremento dei servizi offerti ai cittadini che non è comparabile con altri Comuni limitrofi.
Il ragionamento che sta dietro è che se costruisci, allora paghi ed una parte di quel che paghi serve per compensare i servizi che il Comune offre ai saronnesi. Non si può bloccare l’iniziativa privata, ma si possono aumentare i costi. Per preservare il poco verde rimasto, le nuove urbanizzazioni su terreno vergine devono pagare di più rispetto a quanto previsto per chi recupera immobili già urbanizzati. E’ necessario far recuperare gli immobili già in essere, soprattutto se sono vecchi ruderi ormai disabitati.
Convenzioni urbanistiche per chi attua nuovi servizi o per favorire la residenza dei saronnesi.
Se al Consiglio Comunale non compete entrare nel merito di progetti urbanistici di iniziativa privata, allora che cosa fa?
Al Consiglio Comunale compete di entrare nel merito di convenzioni urbanistiche tra privati e Comune che derogano dai regolamenti esistenti perché vi sono particolari condizioni che vengono ritenute favorevoli per la comunità dei saronnesi.
Ad esempio l’attuale Consiglio Comunale ha approvato una convenzione per la ristrutturazione di un immobile delle suore rinunciando ad una quota degli oneri di urbanizzazione, a fronte del fatto che le suore hanno promesso di mantenere nella loro struttura un servizio di aiuto alle famiglie, prima di tutto saronnesi.
Il Consiglio Comunale può prevedere particolari convenzioni, in modo che i cittadini saronnesi, specialmente le giovani famiglie saronnesi, possano trovare condizioni favorevoli per rimanere ad abitare a Saronno e a non trasferirsi altrove. Saronno è e deve rimanere dei saronnesi.
Sul senso estetico di chi protesta per i recuperi delle case disabitate?
Se la sinistra avesse voluto limitare la libera iniziativa privata vincolando le caratteristiche estetiche delle facciate, avrebbe potuto inserire questi vincoli nelle regole urbanistiche, ma – ribadisco ulteriormente- queste regole devono essere chiare fin dall’inizio, altrimenti sarebbero un abuso d’ufficio.
Il privato deve poter costruire come desidera se non ha vincoli architettonici. Vi sono facciate di palazzi che potranno non piacere per motivi di ordine estetico? Il Consiglio Comunale non può e non deve entrare nel merito.
La sinistra ci attacca sostenendo che siamo a favore dei costruttori. Siamo a favore del recupero delle zone già urbanizzate, soprattutto se risultano disabitate o sono delle catapecchie dove i saronnesi non vogliono abitare, perché Saronno deve tornare a essere dei saronnesi e la qualità della vita passa anche dal rinnovamento del tessuto urbano.
30032017