Per Uboldo boccia il Pgt: “Segna la morte del commercio di vicinato”
UBOLDO – “Partiamo da un dato di fatto. Un anno fa in occasione della presentazione delle linee strategiche alla base della revisione del Piano di Governo del Territorio (Pgt) votammo a favore a condizione che le stesse rispetto alla riduzione del territorio e la riqualificazione dell’esistente, il miglioramento della qualità della vita, la conservazione e la valorizzazione delle aree verdi, l’attrattività venissero poi declinate in azioni concrete. Perché per il gruppo Per Uboldo la riqualificazione del paese ed il miglioramento della qualità della vita restano obiettivi prioritari. A distanza di un anno riscontriamo che in questo Pgt non ci sono quelle azioni concrete che rispondono a queste aspettative. Non troviamo nemmeno servizi per l’attrattività del territorio e non troviamo l’apertura e il dialogo con i Comuni contermini andando oltre le singole realtà per ragionare di “Comprensorio del Saronnese”.
Inizia così la lunga nota della lista per Uboldo in merito all’approvazione, venerdì scorso, del Pgt.
“Riscontriamo invece che si guarda ai propri interessi andando a prevedere ancora possibilità di insediamento di nuovi spazi commerciali – medie o grandi strutture di vendita, ovvero supermercati – lungo la SP 527, la via IV novembre, oltre alla previsione di un altro insediamento commerciale in via Ceriani all’angolo con via Muratori. Ovviamente oltre a quelli già previsti nell’area ex Lazzaroni.
La via IV Novembre è un’arteria oggi percorsa da oltre 20mila veicoli/giorno. Il che significa che, diversamente da quanto sostenuto in questo Pgt, non ci sono più capacità di carico della rete stradale. Poco valgono secondo noi le previsioni contenute nel Pgt di realizzazione futura, ma molto futura, di svincoli, tangenzialine, peduncoli della Pedemontana, Varesina bis, ecc…
Riteniamo che oggi la zona risulti già satura di supermercati e centri commerciali. Da Castellanza a Gerenzano passando per Legnano, Rescaldina, Uboldo, Saronno, ce ne sono troppi di centri commerciali e di supermercati. E allora perché insistere sulla strada dell’apertura di nuovi insediamenti commerciali di grandi dimensioni?
Su questo tema una riflessione sorge spontanea. Ma come se Uboldo si era opposta con vigore all’apertura di Ikea che distava almeno una decina di chilometri perchè ora si porta in casa nuove medie e grandi strutture di vendita? Certo queste non avranno le dimensioni di Ikea, non avranno la galleria commerciale, non venderanno alimentari, ma sono pur sempre poli attrattori di clienti che vengono sottratti ai negozi di vicinato. A proposito di negozi di vicinato. Da una parte si lancia con entusiasmo il distretto del commercio per promuovere la Family friend zone per incentivare il turismo, l’artigianato e il commercio nel centro storico e dall’altra si prevedono nuove aperture di grandi e medie superfici di vendita? Ribadiamo, troppe le contraddizioni e le incoerenze rispetto agli obiettivi iniziali del Pgt.
La realtà è che questo Pgt segna la “morte” definitiva del commercio di vicinato. E’ inutile che si finga di parlare di riqualificazione del centro storico, di futuri (dubitiamo) incentivi per chi riqualifica le case e i negozi del centro storico. Questo Pgt “abbandona” definitivamente il centro storico per assegnare un ruolo strategico a livello commerciale alla SS527, la via IV Novembre. Noi crediamo che uno strumento che intende pianificare lo sviluppo del territorio di un paese debba tener presente la realtà, non ignorarla. Debba tener in debita considerazione anche i “negozi”, o meglio le “botteghe”, come si diceva una volta.
Invece, questo Pgt si occupa soprattutto di media e grande distribuzione che sicuramente portano introiti al Comune: ma volete mettere la grande “ricchezza” dei piccoli negozi di vicinato e dei commercianti in grado di non far morire il centro storico? Prendiamo a prestito la frase del sindaco di Saronno che di recente ha dichiarato: “Non dimentichiamo che i commercianti attraverso il tempo, il lavoro e le fatiche, hanno arricchito il tessuto socio economico del nostro territorio”. Noi abbiamo un’idea di paese che ha come obiettivo primario la creazione di un “borgo” cittadino pensato per far sentire tutti a proprio agio, in grado di rendere piacevole la passeggiata per nonni e bambini, passando per i ragazzi, gli adulti e le giovani famiglie. Un centro storico che invogli la gente a restare ad abitare nel cuore del proprio paese, anziché allontanarsi preferendo la periferia. Ma il centro storico lo si fa vivere solo se ci sono i piccoli negozi.
Per questo motivo stiamo dalla parte dei piccoli commercianti, di coloro che hanno scritto la storia del nostro paese e che non debbono essere abbandonati. Quindi non possiamo che essere contrari a questo piano di governo del territorio”.
(foto archivio)
23102018