I Giovani monarchici storcono il naso: “Sui pescatori di Mazara, Repubblica sotto scacco”
SARONNO – “La liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo sequestrati, lo scorso settembre dalle milizie libiche del Generale Khalifa Haftar ha, giustamente, causato giubilo tra l’opinione pubblica nostrana. Da un lato, questa è indubbiamente una buona notizia, tuttavia, dall’altro, occorre affrontare una scomoda verità: quella che l’Italia Repubblicana abbia incassato una grave umiliazione, inflittale non da un governo legittimo a capo di uno stato riconosciuto, ma da un leader ribelle facente capo a quelle che nei fatti non sono che milizie, difficilmente equiparabili ad un esercito”. Così in una nota l’associazione dei Giovani monarchici, fondata e presieduta dal saronnese Simone Balestrini.
Proseguono i Giovani monarchici: “Infatti, tale liberazione è venuta ad un prezzo: l’implicito riconoscimento e la legittimazione da parte italiana del Governo di Bengasi, dall’inizio del conflitto ostile al nostro paese e che in questo modo vede la sua posizione rinforzata a scapito nostro. Siamo così di fronte all’ennesima umiliazione che la Repubblica infligge alla nostra Nazione, tramite la sua incapacità di difendere non i suoi interessi, ma i suoi cittadini all’estero”.
(foto: il fondatore e presidente dei Giovani monarchici, Balestrini)
22122020