New deal stazione, dagli attesi ascensori, ai dubbi alla demolizione dell’ufficio Polfer: pro e contro per il comitato viaggiatori
SARONNO – Dopo aver vagliato la delibera di consiglio comunale che ha approvato all’unanimità l’atto di indirizzo per la riqualificazione del polo infrastrutturale di Ferrovienord posto in centro città, con i relativi allegati ed elaborati Andrea Mazzucotelli esperto di mobilità e portavoce del
Comitato viaggiatori Tpl nodo di Saronno fa il punto dei vantaggi e delle plerplessità sollevate dall’operazione.
L’intero protocollo si avvale dello stanziamento di Regione Lombardia (DGR XI / 3749 “piano Marshall”) che allo scopo destina a Ferrovienord 35.5 milioni di euro.
Il sistema degli interventi, nel suo complesso, costituisce una bellissima novità non solo per Ferrovienord, soggetto di diritto privato che migliora le proprie performance industriali, ma anche per la città, che migliora il proprio assetto urbanistico e il proprio aspetto estetico, usufruisce di nuovi spazi e attrae nuovi lavoratori; per gli utenti che, oltre a usufruire di un’infrastruttura ferroviaria verosimilmente meglio esercita e meglio manutenuta, godono di un servizio ferroviario più accessibile.
Alcuni aspetti particolarmente positivi:
– Riqualificazione generale del retrostazione con possibilità di dare finalmente un senso alla ex scuola Luini, finora rimasta allo stato di rudere al suo interno
– Finalmente la dotazione di ascensori nel sottopassaggio principale della stazione di Saronno
– Migliore e più sicura accessibilità ciclopedonale alla stazione di Saronno da entrambi i lati
– Nuovo spazio a verde lungo via Griffanti in possibile continuità con il parco Salvo d’Acquisto
Altri aspetti che si ritiene utile sviluppare o chiarire nel prossimo futuro:
– Quale sarà la futura configurazione e quale l’accessibilità al pubblico del Museo delle Industrie e del Lavoro Saronnesi la cui collocazione attuale sarà completamente stravolta?
– Il protocollo prevede la possibile demolizione dell’edificio posto al binario 6 della stazione di Saronno, utilizzato anche come ufficio di Polizia Ferroviaria; si ritiene fondamentale (dati i numerosi fatti di cronaca, ma anche per buona pratica) garantire alla Polfer la possibilità di presidiare costantemente l’impianto, non necessariamente nella medesima sede; ma di ciò non si è fatta finora alcuna menzione.
– Non si vogliono mettere in discussione a priori eventuali valutazioni tecniche già svolte in merito, ma nuovi parcheggi in centro città (via Griffanti previsto da protocollo, ma anche lo spaventoso multipiano in area ex-Cemsa richiesto dal Comune e rimasto in sospeso) non sembrano una scelta nella direzione corretta: l’aumento di parcheggi provoca l’aumento di traffico; la riduzione della necessità di parcheggi in centro città si dovrebbe ottenere riducendo il numero di automobili che penetrano nell’area più densamente urbanizzata favorendo l’utilizzo di mezzi pubblici e mobilità dolce.
– Possibilità più coerente con questa idea è la richiesta di un nuovo parcheggio a Saronno Sud (dal lato ovest, quindi non nell’area che il Pgt identifica come ATR 1): intervento che dovrebbe invogliare gli automobilisti a raggiungere il centro città lasciando l’automobile a Saronno Sud e proseguendo in treno (linee S1, S3, S9 con cadenzamento complessivo ai 15 minuti) o a dirigersi in direzione Milano salendo a Saronno Sud ma che, se realizzato, sarebbe bello e più utile non rimanesse a sé stante individuando anche attività o servizi specifici che favorissero la frequentazione, l’utilizzo, il presidio di Saronno Sud e le aree circostanti.
Lascia un commento
Commenti
Plaudo convintamente alla nota del Comitato viaggiatori Tpl nodo di Saronno.
Ed ora la risposta politica.. prego!
Nel progetto incredibilmente non si fa menzione di un elemento imprescindibile in qualsiasi stazione anche meno frequentata di Saronno e che da noi manca: la sala d’attesa! Nel riordino generale degli spazi va assolutamente prevista in modo da evitare all’utenza lunghe attesa al freddo nei mesi invernali.