Patrizia Danieli su “Scuole di Saronno, a teatro per la parità”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Patrizia Danieli, insegnante ed educatrice alla teatralità dal titolo
I dati (Istat) ci dicono che nel mondo lavorativo esiste una segregazione sia orizzontale che verticale. Nelle posizioni di potere ci sono uomini. Le donne sono più istruite, ma sono il 21% è professoressa ordinaria in università, le presidi di atenei universitari sono appena il 10%, le direttrici di struttura ospedaliera circa il 14%, le sindache in Italia non arrivano al 10% e via dicendo. Alcuni lavori inoltre sono svolti dalle donne in larga misura (segregazione orizzontale): si tratta delle professioni di cura e dell’insegnamento, come se fossero una prosecuzione delle attività domestiche. Così i nostri figli e le nostre figlie, dal nido alla scuola dell’infanzia, fino alla scuola primaria, vedono che a occuparsi di loro sono in grande misura (quando non esclusivamente) le donne (95% alla scuola primaria).
La cura è invece una cultura che può essere appresa e declinata anche al maschile.
In questi due anni lo spettacolo teatrale Quando i lupi e le lupe raccontano, svolto presso l’Auditorium Le stanze della musica, ha raggiunto quasi 200 bambini e bambine delle scuole primarie Damiano Chiesa e Pizzigoni di Saronno.
Questo è stato possibile grazie alla sensibilità delle loro insegnanti che hanno creduto nel teatro come veicolo artistico per riflettere sul tema della parità.
L’idea nasce dal voler moltiplicare le narrazioni, dal voler creare nuovi modelli, un immaginario lontano da stereotipi legati ai ruoli sociali, per ampliare “i mondi possibili”, ampliare dunque i margini di pensabilità di bambini e bambine. E come poterlo fare se non attraverso il racconto?
Quando i lupi e le lupe raccontano (con D. Solinas, C. Di Trocchio e P. Danieli) è uno spettacolo teatrale di narrazione con musica dal vivo per bambini e bambine dai cinque anni in su.
Un lupo e una lupa portano i piccoli e le piccole in un viaggio liberamente ispirato alle fiabe tradizionali, per riscrivere il finale o per modificare, insieme, alcuni particolari legati ai ruoli. Si creano così nuovi modelli: uomini (o lupi) timidi, sensibili, delicati e felici, accanto a donne (o lupe) a volte forse un po’ brusche, ma combattive, abituate a esplorare il mondo. La musica, il clima ilare e divertente, lo stile comico hanno sempre reso lo spettacolo ricco di risate e di coinvolgimento da parte del giovanissimo pubblico. Ma abbiamo sempre apprezzato anche il sorriso degli e delle adulte poiché la trama si presta a diverse letture.
Proporre un immaginario sensibile ai ruoli di genere aiuta a immaginare sé stessi nel futuro.
Per il terzo anno consecutivo invece nelle scuole di Saronno avrà luogo il progetto “StorieSenzaStereo(tipi)”: una formazione per gli e le insegnanti, due spettacoli teatrali e due letture animate con laboratorio per i piccoli e le piccole. E’ grazie a questo percorso, iniziato nel 2019 che è nato poi lo spettacolo.
Oltre ai piccoli e alle piccole vogliamo ringraziare insegnanti e famiglie per aver sostenuto, in questi anni un progetto teatrale così particolare e legato al nostro tempo.
Speriamo che altre scuole e altri/e insegnanti abbiano voglia di scommettere sull’arte teatrale come veicolo. Il linguaggio artistico, come esperienza di relazione, può essere prezioso veicolo per l’emancipazione e l’educazione delle persone. Il teatro moltiplica i campi di pensabilità, suscita emozioni reali nella magica finzione di un luogo che genera significati condivisi. In questo senso può agire sulla cultura, sui modi di dire, sul senso comune anche lontano da stereotipi e pregiudizi.
“Ogni teatro quindi è pedagogia” (J.Copeau).
04052023