Case da gioco stagionali in Lombardia? Intanto vola il mercato online
5 Giugno 2023

La situazione del gioco pubblico in Italia è di recente al centro dell’agenda politica, oltre al tema del Riordino introdotto durante il precedente Governo, su iniziativa del sottosegretario riconfermato del Mef, Federico Freni. Se l’armonizzazione della normativa statale con quella delle autonomie regionali è il primario interesse dell’attesa Riforma, da alcune Regioni dello Stivale arrivano delle novità.
Una in particolare riguarda la Lombardia, visto che, come riporta Agimeg, Agenzia di Stampa del Mercato dei Giochi, in Senato è stato di recente presentato un disegno di legge che vede tra i promotori capofila il senatore Adriano Paroli (FI-BP-PPE): il tema centrale è l’istituzione di una Casa da gioco stagionale nei comuni lombardi di Gardone Riviera e San Pellegrino Terme, rispettivamente nei territori provinciali di Bergamo e di Brescia. Annunciato il 18 maggio, il disegno di legge era già stato proposto in una forma pressoché identica nel 2008, senza però proseguire nel consueto iter di discussione e approvazione. Nell’intenzione dell’attuale proposta c’è, prima di tutto, quella di aggiungere un’alternativa alle quattro case da gioco presenti nel territorio del Belpaese, ovvero Venezia Ca’ Vendramin Calergi e Ca’ Noghera, Sanremo, Campione e Saint Vincent, in zone che comunque durante la bella stagione generano un notevole afflusso turistico. Le motivazioni della proposta stessa risiedono anche nell’evitare uno spostamento di interesse verso l’offerta di paesi esteri vicini al confine, come la Svizzera e la Francia, in particolare Montecarlo. Non ultimo, il ddl è pensato anche in un’ottica di contrasto al gioco illegale, oltre che, appunto, in una visione di valorizzazione turistica del territorio italiano e di rilancio dell’attività di gioco terrestre.
A questo proposito si inserisce, estendendo lo sguardo al comparto nel suo insieme, il fenomeno del gioco online e dunque anche delle scommesse, che ha aperto questo 2023 con numeri da record, in tempi dunque lontani dalle chiusure forzate delle sale fisiche e dalle restrizioni della pandemia. Già alla fine dello scorso anno il calo del canale terrestre era stato dell’8,9 per cento rispetto al 2019, mentre quello a distanza aveva raddoppiato la spesa, fino a 3,7 miliardi di euro, in un solo triennio. Sempre secondo Agimeg, a fine marzo 2023 la spesa nei giochi a distanza ha raggiunto la cifra di 196,8 milioni di euro, un 26,6 per cento in più rispetto agli stessi dati dello scorso anno. La quota di mercato sulla spesa è ancora in mano a Lottomatica, Sisal, Snai e Pokerstars, rispettivamente con percentuali del 19,63 per cento, 9,44 per cento, 8,05 per cento e 7,10 per cento, anche se iniziano ad entrare in classifica nuovi operatori come Vincitù e Qui Gioco, il primo con una fetta di spesa dell’1,74 per cento. I nuovi licenziatari sono ormai divenuti parte integrante di un’offerta che include i giochi e le scommesse a distanza: come riporta la lista di questo sito di comparazione di nuovi bookmakers, le piattaforme di betting nuove sono anche case da gioco online, da Starcasinò a Win Casinò.
Il solo settore delle scommesse sportive, isolato dai casinò, è aumentato del 30 per cento durante l’aprile dell’anno in corso (dati Agimeg su fonte ADM). La tendenza, in crescita negli anni, ha favorito l’aumento di piattaforme abilitate alle puntate a distanza: anche il noto servizio di video streaming DAZN, tramite Bet Class Italia, si è lanciato nel ruolo di allibratore, con il nome di DAZN Bet, divenendo peraltro partner della Professional Fighters League per tutto il 2023. Volendo fare un focus sulle scommesse sportive, si parla di un mercato mondiale che nel 2022 ha raggiunto un fatturato complessivo di 1,41 trilioni di euro, con un ruolo di traino svolto dal calcio e in particolare da Champions League e Premier League.
In questo trend mondiale l’Italia si inserisce con dati di spesa nella media, e con il maggiore contributo di alcune regioni, tra cui la Lombardia. Secondo ADM, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, Milano è la terza città dello Stivale in cui si scommette di più negli eventi sportivi, preceduta da Roma e dalla capofila, Napoli. Rispettivamente nelle tre città la spesa nelle puntate a sfondo sportivo è stata di 19,6 milioni di euro per il capoluogo campano, 7,8 milioni per la Capitale e 6,1 milioni per il capoluogo meneghino: i dati sono riferiti ai primi tre mesi dell’anno.