Abbattimento Pedro, l’amarezza di Legambiente: “Ancora una volta si sacrifica il verde, senza informare e ascoltare”
SARONNO – Riceviamo e pubblichiamo la nota di Ambiente Saronno circolo di Legambiente in merito all’abbattimento del cedro Pedro dal titolo “30 anni per crescere, 5 minuti per essere abbattuto”
Apprendiamo con profondo dispiacere la notizia che, nonostante le osservazioni mosse da numerosi cittadini ed associazioni, non si è voluto procedere alla rielaborazione del progetto, presentato dalla Provincia con il parere positivo dell’Amministrazione comunale, che dunque va avanti seguendo la medesima linea ovvero prevedendo il taglio – definito “inevitabile” – di alcuni alberi di cui almeno due particolarmente importanti dal punto di vista estetico e funzionale, ossia il magnifico cedro del Libano ed il pino.
In particolare al cedro del Libano era stato dato un nome e quindi un’identità a significare che, come già si fa abitualmente con i residenti, i ragazzi avevano iniziato a dare ai nostri alberi il ruolo che giustamente meritano.
Prendiamo atto che continua purtroppo a prevalere l’idea di fondo che gli spazi verdi e gli alberi non abbiano un valore intrinseco in quanto tali, bensì debbano essere sistematicamente sacrificati in virtù di qualche altra superiore necessità: e cosi gli alberi del G.B. Grassi vengono abbattuti perché “è necessario” per costruire nuove aule. La soluzione? Prevedere una compensazione. Ma qual è la reale compensazione di un albero di 40 anni? Come si fa a pensare che un giovane albero ne possa compensare uno di quell’età? Ed ecco che il numero di giovani alberi aumenta, diminuendo lo spazio vitale tra un albero e l’altro. In attesa di un nuovo taglio, “inevitabile”.
Il nostro territorio, oramai pesantemente cementificato, necessita di una svolta culturale che sottolinei la necessità, questa volta reale, di scelte indirizzate a un maggior equilibrio tra spazi verdi e spazi urbanizzati. Tale svolta culturale potrebbe e dovrebbe partire proprio dalle scuole, che sono il luogo dove si formano i cittadini e gli amministratori di domani; invece dispiace constatare che proprio gli amministratori delle scuole rinunciano a tale loro funzione da questo punto di vista.
Non ci è stato dato sapere se il piano alternativo proposto dal comitato, nato in difesa degli alberi, sia stato effettivamente preso in considerazione; sarebbe stato utile informare i 1.100 cittadini firmatari della petizione non a decisioni già prese, ma incontrando il comitato, come da sua specifica richiesta inoltrata 8 mesi fa.
QUI LA PRESA DI POSIZIONE DEL COMITATO
L’educazione ambientale si fa con i fatti e fa sorridere, ma è un riso amaro, pensare che magari un domani proprio in queste nuove aule qualche docente si troverà a parlare di rispetto dell’ambiente e del territorio e di cambiamento climatico.
Auspichiamo quindi una reale revisione del progetto e se questo, nella sua forma attuale, davvero fosse “inevitabile”, auspichiamo fermamente che se ne realizzi l’adeguata compensazione, lasciando però ampi spazi agli alberi in previsione della loro crescita e, per favore, non una compensazione con ortensie!”
QUI LA MOBILITAZIONE DI LEGAMBIENTE
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