L’assessore Gallera rassicura: “Ospedale di Saronno, un futuro radioso”
SARONNO – “L’ospedale di Saronno avrà un futuro radioso sono venuto qui stasera proprio per mettere fine alle preoccupazioni. Questa realtà non ha particolari problemi e stiamo facendo investimenti per risolvere le criticità sul fronte del personale”. Così l’assessore regionale alla sanità Giulio Gallera ha riassunto il proprio intervento nel corso della serata “Caro ospedale dove vai?” organizzato da “Il circolo della Bussola” ieri sera all’auditorium Aldo Moro. In sala tanti addetti ai lavori, medici a partire da quelli di famiglia, e anche tanti esponenti del mondo politici dal sindaco Alessandro Fagioli gli assessori Gianangelo Tosi, Pier Angela Vanzulli, Lucia Castelli i consiglieri comunali Francesco Licata e Nicola Gilardoni. Presenti anche l’ex sindaco Luciano Porro e l’ex vicesindaco Valeria Valioni e l’ex assessore Giuseppe Nigro.
Dopo l’introduzione ai lavori ha preso la parola il sindaco Alessandro Fagioli: “Ringrazio “il circolo la Bussola” per questo appuntamento che ci dà la possibilità di affrontare il tema del futuro del nostro ospedale. In quest’anno alla guida della città ho sentito spesso i cittadini chiedermi rassicurazioni sul futuro del presidio. La sanità non è più quella di trent’anni fa non ci sono più i mille posti letto ed anche le novità nella cura non li rendono necessari ma è necessaria l’attenzione per questo importante presidio cittadino”. A rispondere ai dubbi del primo cittadino è stato l’assessore regionale Gallera: “Quella di Saronno è una realtà importante su cui stiamo lavorando bene per ovviare ad alcune criticità sul fronte del personale.
Sono contento che ci sia un buon dialogo tra ospedale e Amministrazione e spero che siano coinvolti anche i medici di medicina generale”.
“Che fine fa l’ospedale di Saronno visto che si parla sempre del polo di Busto Arsizio e Gallarate?” Ha iniziato con questa domanda il suo intervento Franco Montani ex responsabile del centro trasfusionale del presidio di piazzale Borella che è partito dai dati: “Saronno in dieci anni ha perso tutti i responsabili di servizio e anche qualche divisione che è andata a Busto. Questo è un depotenziamento del nostro presidio, e contare meno vuol dire anche avere meno risorse”. I dati forniti da Montani, dai due piani chiusi ai progetti mai concretizzati (nuova viabilità, hospice, sala operatoria al nono piano ferma, due reparti accorpati al settimo piano oculistica ed urologia) fino ai posti letto arrivati a 270 quando Busto Arsizio sono più del doppio malgrado Saronno sia un punto di riferimento anche per utenti del comasco, della Brianza e del Milanese, hanno dato un quadro non centro idillico del presidio saronnese.
“Non posso parlare per il passato – ha esordito il direttore generale dell’azienda ospedaliera Giuseppe Brazzoli – arrivando ho trovato una certa situazione che sto lavorando per migliorare. Il futuro di Saronno non lo vedo male: è un posto dove dobbiamo e possiamo fare cose importanti. E’ un presidio che vive le difficoltà che vivono tutti gli ospedali. Ho intenzione di tenere a galla quello che c’è e soprattutto stiamo lavorando per non perdere la massa critica del presidio”.
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22112016