Porro getta la spugna per il tribunale, ma lotta per il giudice di pace
Il sindaco deve però ancora definire la vicenda del giudice di pace: “Fino ad aprile il servizio sarà presente in città – ha spiegato Porro – poi dipenderà dalle volontà delle Amministrazioni comunali. Trattenere il giudice di pace ha un costo che ovviamente la città di Saronno non può sostenere da sola visto che serve l’intero bacino del Saronnese”. Proprio per fare il punto della situazione giovedì sera Porro ha convocato un incontro invitando tutti i sindaci del comprensorio ma alle 18,30 in Municipio c’erano solo Luciano Biscella di Cislago e Loris Bonfanti di Caronno Pertusella.
“Certo mi aspettavo la presenza di tutti – rimarca Porro al termine dell’incontro a cui ha partecipato anche l’assessore Giuseppe Nigro – gli assenti non ci hanno spiegato le motivazione della loro mancata partecipazione che potrebbe essere dovuta ad un no al progetto o semplicemente problemi congiunturali. Noi siamo convinti della possibilità e della necessità di tenere questo servizio per i nostri cittadini ma c’è bisogno del contributo di tutto il comprensorio e per questo contatterò gli assenti per fare il punto della situazione”.
“Diciamo – conclude Porro che preferisce non sbilanciarsi prima di aver sentito anche i rappresentanti di Gerenzano, Origgio e Uboldo – che la volontà di cooperare tra Saronno, Caronno Pertusella e Cislago c’è ma in tempi difficili come quelli attuali tutti devono mettere il proprio contributo”.
Un vero rebus per l’Amministrazione saronnese, che con una lettera inviata la primavera scorsa ha già scritto al ministero chiedendo di trattenere il servizio del giudice di pace in città, dichiarando la disponibilità del territorio a sostenere i costi della struttura e del personale. “Mantenere – conclude Porro – il giudice di pace costerà 120 mila euro all’anno ed è una cifra che ovviamente non potranno sostenere solo i saronnesi”.
04102013