Tre mostre per i 300 anni della festa del Trasporto
SARONNO – “Vedendo queste mostre si fa un viaggio nel tempo: dal passato con i volti dei saronnesi che partecipavano con devozione alle processione al futuro con le opere di 25 artisti che si sono cimentati con il difficile tema del Crocifisso risorto”. Così ieri mattina alle 11 il prevosto don Armando Cattaneo ha presentato la doppia mostra organizzata in occasione del 300° Anniversario della pubblica Venerazione del Crocifisso dalla Comunità Pastorale Crocifisso Risorto in collaborazione con l’Associazione Flangini e l’Associazione Il Tramway.
A villa Gianetti, “messa a disposizione – come ha spiegato il sindaco Luciano Porro – dall’Amministrazione comunale non solo per dovee istituzionale ma con la convinzione che questa tradizione sia patrimonio della città da valorizzare e far conoscere” si ha così la possibilità di visitare due esposizioni.
Nella sala del Bovindo c’è l’esposizione di opere di artisti saronnesi: Peppino Alberio, Michela Banfi, Ciro Paolo Belvedere, Piero Bernasconi, Renata Busnelli, Antonella Campi, Alessandro Carugati, Maria Enrica Ciceri, Arnaldo Fontana, Demetrio Lombi, Luisa Longoni, Patrizia Mangano, Ernesto Monti, Angelo Monticelli, Francesco Rosazza, Giovanni Rossi, Teresa Santinelli, Ambrogio Sozzi, Paola Valsecchi, Giovanni Vanzulli mentre nella sala del Caminetto l’Associazione Tramway propone la mostra di cartoline e fotografie sui “ 300 anni della pubblica Venerazione del Crocifisso a Saronno” con annullo postale.
Inoltre alle 11,30 al primo piano della sede di rappresentanza si è tenuta la presentazione, con supporti multimediali, dei due grandi teleri dal titolo “Il Crocifisso Risorto”, realizzati da Ferdinando Greco e Vanni Saltarelli. Gli artisti hanno presentato, non senza qualche stoccata all’Amministrazione, gli intenti e le istanze che hanno ispirato il progetto finalizzato a rinnovare il dialogo fra sacro e mondo, istituzioni e cultura.
Le opere originali sono infatti visibili sulla facciata delle case adiacenti alla Chiesa di San Francesco. ”Due opere sul sacro – spiegano gli autori – che collocate nella piazza della Chiesa di San Francesco in mezzo alla gente e al traffico urbano, ripropongono e rinnovano il rapporto dell’opera d’arte come soglia e apertura al trascendente, alludono al sacro dramma e lo “mettono in piazza”.
Inoltre nella Salone Parrocchiale della Prepositurale sono eccezionalmente esposti per l’occasione preziosi arredi sacri, appartenenti alla chiesa, e documenti antichi attinenti alla storia del Crocifisso e alle processioni realizzate nelle diverse epoche.
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