Omicidio di Gerenzano: la prima ricostruzione
Da due mesi, infatti, Francesca Le Pera, 38 anni di professione cuoca aveva scelta di andare a vivere da sola.
“Non lo amava più e così ha deciso di andarsene”: così con semplicità il fratello della vittima Nicola spiega la decisione della donna che da vent’anni era sposata con il muratore padre dei suoi due figli di 14 e 21 anni.
L’ultima volta la famiglia si era riunita a Pasqua e non si era verificato nessun episodio particolare: a carico dell’uomo non esistono precedenti denunce e il fratello non ricorda particolari esplosione di violenza o discussioni: “Francesca non me ne ha mai parlato. Era comunque molto riservata”.
Ieri mattina poco prima delle 11 la tragedia: la donna torna alla casa di righiera in un cortile di via Quarto dei Mille a pochi passi della parrocchia. Forse voleva salutare i figli e anche per prendere alcuni effetti personali lasciati nell’appartamento in cui non abita più. Lì trova il marito. Nasce una discussione e in cucina l’uomo prende un coltello e la colpisce più volte. La figlia 14enne sta dormendo in camera da letto: le urla la svegliano e chiama il fratello che è fuori casa. Quando il ragazzo torna trova la madre senza vita in cucina e il padre che si è colpito al collo, tentando il suicidio, in bagno. I due fratelli scendono per strada e chiedono aiuto.
“Urlavano “aiuto, aiuto” – ha raccontato una passante che arrivava in via Quarto dei Mille dalla chiesa – qui i portici fanno un effetto eco e le grida si sentivano da lontano. Il ragazzo mi ha detto che la madre era in cucina e non respirava e che il padre era in bagno”. La mobilitazione dei soccorsi è stata tempestiva: un ambulanza della Croce Rossa di Saronno è arrivata sul posto con l’automedica e l’elisoccorso. Per la donna non c’era ormai più niente da fare ma il personale sanitario ha stabilizzato le condizioni dell’uomo trasferito d’urgenza all’ospedale San Gerardo di Monza. E’ stato operato nel primo pomeriggio ed in serata è stato dichiarato fuori pericolo.
Sul posto sono subito arrivati i carabinieri della compagnia di Saronno, guidati dal capitano Giuseppe Regina, a partire da quelli del Nucleo operativo Radiomobile diretto dal maresciallo Salvatore Carrà. E’ stata ritrovato e posto sottosequestro il coltello usato per l’omicidio e il tentativo di suicidio e sono state raccolte le testimonianze dei figli e dei vicini di casa. Sul posto oltre al medico legale e agli esperti della squadra rilievi anche il pubblico ministero Nicola Rossato che coordina l’inchiesta. Per il momento a carico di Angelo Barberio c’è l’accusa di omicidio volontario.
Tantissimi i gerenzanesi che hanno atteso dietro i nastri bianchie rossi posizionati dai carabinieri di poter abbracciare i figli della coppia. Gli amici non ce l’hanno fatto ad attendere ed hanno scavalcato il cordone per portare all’esterno lontano dai giornalisti e dalle telecamere i due ragazzi ancora frastornati ed increduli.
Tutte le immagini ed i video della prima fase delle indagini