SARONNO - Riceviamo e pubblichiamo la nota di Carlo Mariani in merito alla presentazione del libro Madonne Ambrosiane, i capolavori dei maestri di Luca Frigerio.
Il 4 Maggio, nella meravigliosa cornice del Santuario di Saronno, verrà presentato il libro di Luca Frigerio “Madonne Ambrosiane. I capolavori dei maestri”. Iniziativa che si inserisce all’interno di un ciclo di serate ideate e condotte da Carlo Mariani e denominato “Il Santuario di Saronno nei libri”. Questo programma va a costituire il piano di iniziative volte alla valorizzazione del Santuario, elemento fondamentale per i progetti che lo hanno visto come oggetto di diversi interventi di conservazione redatti e diretti da Mariani, che si sono resi possibili anche grazie al contributo di Fondazione Cariplo, di cui tale serata rientra anche nel piano di valorizzazione di futuri progetti conservativi già programmati e di prossima realizzazione.
Luca Frigerio, scrittore, giornalista e critico d’arte, è redattore dei media della Diocesi di Milano, per i quali cura in particolare i temi culturali. È autore di diversi testi di larga diffusione sugli aspetti dell’arte sacra e religiosa, dal Cenacolo di Leonardo da Vinci ai capolavori del Caravaggio, dalla simbologia medievale alla visionaria pittura di Hieronymus Bosch. Con Centro Ambrosiano ha pubblicato il libro Ambrogio. Il volto e l’anima (2018), sull’iconografia del santo patrono di Milano, e due testi su La bellezza della Parola, per l’Avvento e la Quaresima (2021).
Il libro
Madonne Ambrosiane, I capolavori dei grandi maestri, ma anche di autori da scoprire, oggi nelle chiese e nei musei della Diocesi di Milano, raccontati e illustrati in un nuovo libro di Luca Frigerio, pubblicato dal Centro Ambrosiano.
Un viaggio emozionante tra bellissime opere d’arte che oggi sono custodite nelle chiese e nei musei della Diocesi di Milano, realizzate nel corso dei secoli da alcuni dei più grandi maestri come omaggio a Maria, la Madre di Dio. Icone venerate dai fedeli e ammirate dai turisti di tutto il mondo, che esprimono con il linguaggio universale dell’arte la profonda e umanissima devozione per la Madonna.
È il tema del nuovo libro di Luca Frigerio, Madonne ambrosiane. I capolavori dei maestri (192 pagine, 39.50 euro, 22 x 23,5 cm), pubblicato dal Centro Ambrosiano, l’editore di riferimento della Diocesi di Milano, con la prefazione di monsignor Franco Giulio Brambilla, teologo, già collaboratore del cardinal Martini e oggi vescovo di Novara.
Un volume splendidamente illustrato, dove, pagina dopo pagina, fra dettagli stupendi e accompagnati dal racconto dell’autore - che oltre alle notizie storiche e artistiche offre anche una lettura spirituale, nell’interpretazione di simboli e iconografie - si scoprono opere d’arte straordinarie, da sempre presenti in terra ambrosiana o giunte in seguito a vicende storiche, donazioni o avventure collezionistiche.
Capolavori notissimi, come la Pala Montefeltro di Piero della Francesca e lo Sposalizio della Vergine di Raffaello, gioielli della Pinacoteca di Brera.
Dipinti di infinita tenerezza, come la Madonna col Bambino che dorme di Andrea Mantegna e la Madonna del libro di Botticelli, gemme della Casa Museo Poldi Pezzoli.
Statue “iconiche”, come l’estremo capolavoro di Michelangelo - la Pietà Rondanini - e la celeberrima Madonnina sulla guglia maggiore del Duomo, simbolo stesso della città di Milano.
Ma anche opere probabilmente meno conosciute, ma di straordinario fascino, tutte da scoprire e da ammirare: come l’enigmatica Madonna Cagnola di Villa Cagnola, alle porte di Varese; o la sorprendente Incoronazione della Vergine di Pietro Befulco, realizzata nel 1492 e giunta per vie misteriose da Napoli alla chiesa di Santa Maria Segreta a Milano, dove oggi si trova.
Non poteva mancare la statua dell’Assunta del Santuario di Saronno, scultura lignea scolpita da Andrea e Battista da Corbetta (1536-38); Assunta che ascende al cielo tra le braccia del Padre Eterno e attorniata dagli angeli musicanti dipinti da Gaudenzio Ferrari, ideatore anche di tutto l’apparato decorativo scultoreo, eseguito da altri maestri.
E poi, ancora, i lavori di scultori medievali, di Michelino da Besozzo, del Bramantino, di Bernardino Luini, fino all’età contemporanea con Lucio Fontana, il maestro dei “tagli”, a comporre un itinerario unico ed eccezionale, fra arte e fede, storia e tradizioni. Nel nome di Maria.
Durante la serata sarà possibile acquistare il volume a prezzo vantaggioso.
Vuoi ricevere le principali notizie in tempo reale?
Su Whatsapp invia il messaggio “notizie on” al numero + 39 3202734048
Su Telegram cerca il canale @ilsaronnobn o clicca su https://t.me/ilsaronnobn
C’è anche la newsletter: clicca qui per info e iscrizione
SARONNO - Riceviamo e pubblichiamo la nota di Valeria Comite, docente al dipartimento di chimica dell'Università statale di Milano recentemente coinvolta a capo del progetto "Arte è scienza" che ha visto coinvolto il Santuario di Saronno
L'evento Arte é Scienza è una rassegna nazionale organizzata dall’Associazione Italiana di Archeometria (AIAr) che vuole essere un’occasione per riflettere sul rapporto vitale tra i beni culturali e le tecniche scientifiche nell’ambito dello studio di siti e reperti archeologici, nella ricostruzione dell’ambiente storico, nella diagnostica delle opere d’arte, nella conservazione del nostro patrimonio artistico e culturale.
L’iniziativa organizzata dalla rete di scienziati iscritti all'Associazione Italiana di Archeometria (Aiar), prevede la presenza, presso musei e siti archeologici, chiese, di ricercatori di Università, Cnr, Infn, Enea ed altri enti di ricerca, allo scopo di dare la possibilità ai visitatori di questi siti di avere informazioni/formazione/delucidazioni relativamente all’utilizzo di metodologie scientifiche per la diagnostica, conservazione e valorizzazione dei reperti e delle opere.
In tale occasione, in tutta Italia, si aprono le porte di musei, siti archeologici, laboratori di restauro, enti e istituti di ricerca, offrendo al pubblico l’opportunità di vedere gli scienziati al lavoro a stretto contatto con coloro il cui mestiere è comprendere, restaurare, conservare e far conoscere le opere d’arte. L’iniziativa, di carattere scientifico-culturale, non ha scopo di lucro ed intende promuovere l’immagine, il prestigio, la cultura e la storia del museo/sito, oltre che favorire la conoscenza dell’Aiar presso il pubblico e l’intera comunità del settore beni culturali.
L'evento da noi presentato ha come titolo "Anche i beni culturali devono respirare" e si è tenuto il 14 Dicembre del 2022 all'interno della sala Capitolare del Santuario Beata Vergine dei Miracoli, e gli spazi forniti dall'associazione Ufo - Saronno (VA). L’iniziativa ha avuto diversi turni in cui hanno partecipato tutte le scuole con una una durata di un'ora e mezza.
Le scuole che hanno partecipato sono: Don Bosco Village School, Liceo scientifico sportivo, Milano, I.I.S. Galileo Galilei, Crema, Istituto Tecnico Industriale Statale Giulio Riva, Saronno, Liceo Scientifico Statale G.B. Grassi, Saronno, Setificio - Isis Paolo Carcano, Como, Liceo e Istituto Tecnico Primo Levi, Bollate; per un totale di 400 studenti con docenti accompagnatori.
La Giornata di Studio è nata con l’intento di favorire ed incentivare la conoscenza sullo studio della qualità dell’aria in ambiente indoor al fine di far conoscere le problematiche connesse alla salvaguardia dei Beni Culturali. Inoltre, sono stati mostrati alcuni risultati relativi alle prime indagini analitiche eseguite su alcuni affreschi di Bernardino Luini. Tale obiettivo è stato raggiunto mediante lo scambio di esperienze tra figure professionali che, a diverso titolo, e con diverse competenze, lavorano in questo ambito e collaborano alla conservazione e restauro dei Beni Culturali. Inoltre durante l'evento i ragazzi coinvolti hanno partecipato a dei mini laboratori dove hanno potuto vedere da vicino alcune strumentazioni utilizzati nel campo della diagnostica dei Beni Culturali.
L'iniziativa è stata promossa mediante canali social compreso anche il sito ufficiale di Arte è Scienza (https://www.associazioneaiar.com/wp/as/?page_id=1787).
Le figure professionali intervenute che hanno partecipato con la loro expertise a questa giornata vengono dal Dipartimento di Chimica e il Dipartimento di Scienze della Terra “Ardito Desio” dell'Università degli Studi di Milano, il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali e il Laboratorio Arvedi CISRIiC, dell'Università di Pavia; il Dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana” e il Dipartimento di Ingegneria Elettrica Elettronica e Informatica, Università degli Studi di Catania, oltre alla restauratrice Carola Ciprandi e all'architetto Carlo Mariani.
È attivo il servizio di notizie in tempo reale tramite Whatasapp e Telegram de ilSaronno.
Per Whatsapp aggiungere il numero + 39 3202734048 alla propria rubrica ed inviare allo stesso numero il messaggio "notizie on"
Per Telegram cercare il canale @ilsaronnobn o cliccare su https://t.me/ilsaronnobn
SARONNO - Non è passato inosservato tra residenti, studenti e automobilisti il "crollo" stamattina della tromba di uno degli angeli che dominano la facciata del Santuario della Beata Vergine dei Miracoli. Non è la prima volta che i fedeli e i residenti sottolineano le condizioni delle trombe che, complice l'usura del tempo, delle intemperie (a partire dal peso della neve) e anche la presenza dei piccioni, si piegano o cedono.
Immediato il sopralluogo di Carlo Mariani architetto ormai considerato in città il vero e proprio '"angelo custode" dei tesori artistici e architettoni del Santuario e anche degli altri edifici di culto. Non a caso è già previsto per il nuovo anno, in termini di progetto e anche di finanziamento, un intervento sulla facciata del Santuario che prevede la pulitura e alcuni interventi che permetteranno anche di prendersi cura degli "angeli" e delle relative trombe.
Insomma una grande cura ed attenzione per la chiesa saronnese dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco proprio per il valore architettonico e per le molteplici opere d’arte che custodisce. Ad esempio, proprio la facciata, il cui completamento e abbellimento è stato voluto da San Carlo, fu progettata all’inizio del Seicento da Pellegrino Tibaldi e realizzata sotto la direzione di Lelio Buzzi, ingegnere del Duomo di Milano.
Non è la prima volta che si registra un problema alle trombe degli angeli. Nel 2014 la segnalazione era arrivata proprio dai saronnesi attraverso i social.
È attivo il servizio di notizie in tempo reale tramite Whatasapp e Telegram de ilSaronno.
Per Whatsapp aggiungere il numero + 39 3202734048 alla propria rubrica ed inviare allo stesso numero il messaggio “notizie on”
Per Telegram cercare il canale @ilsaronnobn o cliccare su https://t.me/ilsaronnobn
C’è anche la newsletter: clicca qui per info e iscrizione
SARONNO - C'è un po' di arte Saronnese alla mostra "Tesori Nascosti. Opere d'arte restituite alla comunità del varesotto" che si è aperta nella giornata di ieri al Castello di Masnago a Varese, poiché verràesposto il dipinto restaurato di Gaudenzio Ferrari raffigurante il Dio Padre circondato da quattro angeli; il restauro di questo manufatto costituisce la prima tappa del progetto di valorizzazione di Carlo Mariani, che ha infatti vinto il bando di finanziamento "Tesori Nascosti", indetto dalla Fondazione Comunitaria del Varesotto.
La mostra sarà curata da Daniele Cassinelli, direttore dei Musei Civici di Varese, e Benedetta Chiesi, funzionaria della soprintendenza; il restauro, reso possibile grazie ai finanziamenti derivanti dal bando vinto da Carlo Mariani, è stato effettuato nei laboratori del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale” (TO).
Di seguito il resoconto sul restauro a cura di Bernadette Ventura, Paola Manchinu, Tiziana Cavaleri: "Il restauro attuale ha evidenziato la presenza di numerosi ed estesi interventi che in passato hanno interessato l'opera nel tentativo di risanare i gravi sollevamenti e le cadute di colore causati dai movimenti del tavolato di supporto, fino ad arrivare alla drastica scelta di separare la pittura dalla tavola e trasportarla su tela. Della tecnica esecutiva di Gaudenzio restano tracce discontinue dell’antica preparazione sottile e di colore chiaro, presumibilmente costituita da gesso e colla animale, e una materia pittorica di grande qualità seppure lacunosa. La radiografia digitale ha evidenziato un netto cambiamento nell’impostazione del volto dell’angelo in alto a sinistra: inizialmente concepito con lo sguardo rivolto verso l’alto, nella resa finale si rivolge direttamente verso l’osservatore esterno. Consistenti depositi di polveri e vernici, accumulati in quasi 100 anni, avevano oscurato il dipinto alterandone la lettura. Sotto i vecchi restauri l’opera, presentava, estese mancanze e discontinuità a tutti i livelli degli strati costitutivi oltre all'aspetto assai cupo. Alla rimozione della vernice dai toni scuri giallo-dorati dell’ultimo restauro e delle ridipinture alterate, soprastanti anche campiture cromatiche originali, operazioni di pulitura a solvente, alternate a interventi puntuali a bisturi per la rimozione di residui di vecchi materiali di restauro (colle, cere, resine). è seguita l'asportazione dei ritocchi alterati di tono, sono state invece mantenute le integrazioni in buono stato conservativo e ancora cromaticamente valide. Il recupero è proseguito con operazioni di stuccatura e ritocco pittorico, impiegando materiali reversibili e tecniche di integrazione essenziali per restituire all’opera la sua piena leggibilità."
La direzione del restauro è stata presieduta da Benedetta Chiesi e Sonia Segimiro, funzionaria restauratrice, Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza-Brianza, Pavia, Sondrio e Varese
L’Associazione Cantastorie di Saronno ha programmato, in continuità con le visite organizzate questa primavera nei laboratori del Centro Conservazione e Restauro “La Venaria Reale”, una visita domenica 15 gennaio 2023 alla mostra al Castello di Masnago a Varese, per poter ammirare il quadro restaurato.
La mostra sarà aperta al pubblico a partire dalla giornata di ieri 3 dicembre fino al 26 marzo 2023. Seguiranno ulteriori iniziative di valorizzazione, durante il corso del prossimo anno, organizzate in collaborazione con l’Associazione culturale “Cantastorie”.
Storia del dipinto a cura di Giovanni Agosti e Jacopo Stoppa, docenti all'Università Statale di Milano.
"Il Dio Padre oggi finalmente recuperato agli studi costituisce una tessera del tratto più avanzato della carriera di Gaudenzio, quello del suo “disagiato confronto con le proposte formali del classicismo manierista”, che trova analogie con opere del principio degli anni Quaranta, su cui agisce il peso “omologante di collaboratori stabili”.
L’autorevole testa del vecchio, venata di equilibrata malinconia, ricorda quella del Sant’ Andrea (Londra, National Gallery) già al centro del polittico in Sant’ Andrea a Maggianico (1540 ca), mentre gli angioletti sono compagni della piccola Maria nella Nascita della Vergine (Milano, Pinacoteca di Brera), che costituiva la pala d’altare della cappella Cavalcabò Trivulzio in Santa Maria della Pace a Milano (1541-1543). L’attuale chiesa dei Santi Pietro e Paolo a Saronno è sorta, a partire dal 1778, occupando il sito di quella originariamente intitolata a Santa Maria Assunta. Le più antiche visite pastorali, dei tempi di San Carlo, sono concordi nel descrivere nel presbiterio della chiesa un’Assunzione della Vergine, di cui però non si evince se si trattava di una raffigurazione ad affresco, di un dipinto mobile o di una scultura. Tuttavia non si può escludere che il Dio Padre di Gaudenzio sia quanto resta dell’immagine destinata all’altar maggiore della vecchia Santa Maria Assunta, mentre proprio a Saronno il pittore, qualche anno prima, aveva dedicato all’Assunzione della Vergine la volta del tiburio del santuario della Beata Vergine dei Miracoli."
(Foto in evidenza, da sx: Daniele Cassinelli, Paola Manchinu, Bernadette Ventura, Carlo Mariani)
È attivo il servizio di notizie in tempo reale tramite Whatasapp e Telegram de ilSaronno.
Per Whatsapp aggiungere il numero + 39 3202734048 alla propria rubrica ed inviare allo stesso numero il messaggio "notizie on"
Per Telegram cercare il canale @ilsaronnobn o cliccare su https://t.me/ilsaronnobn
SARONNO - Si sono svolti giovedì 10 novembre, al Santuario della Beata Vergine dei Miracoli, gli incontri relativi all'iniziativa "Anche i beni culturali devono respirare", ideata da Carlo Mariani, con la coordinazione di Valeria Comite, docente del dipartimento di chimica all'Università Statale di Milano.
La giornata si è aperta alle 10, quando la docente sopracitata ha presentato il programma giornaliero. Sono stati infatti presentati i principali progetti in corso che vedono come protagonista il santuario saronnese.
GLI INTERVENTI
La rassegna di interventi è stata aperta con una dissertazione di Carlo Mariani, dal titolo "Conoscere per conservare o conservare per conoscere?". Il secondo intervento, tenuto da Paola Fermo, anch'essa docente al dipartimento di Chimica dell'Università Statale di Milano dal titolo "Monitoraggio della qualità dell'aria in ambiente museale", ricalca gli studi effettuati dalla docente milanese e dal suo team relativi alla qualità dell'aria all'interno del santuario.
Il terzo intervento a cura del chimico Roberto Bonomi, ha avuto come titolo "Il degrado dei manufatti d'interesse storico artistico legato ai moti termo convettivi". Il quarto intervento ha visto come protagonista una restauratrice, Carola Ciprandi, e ha avuto come titolo "Il restauro delle meravigliose opere lignee policrome nel Santuario della Beata Vergine dei Miracoli di Saronno".
Il quinto intervento ha visto come protagonisti, Francesca Volpi e Giacomo Fiocco, del laboratorio Arvedi, Cisric all'Università degli Studi di Pavia, la dissertazione ha avuto come titolo "La diagnostica non-invasiva per lo studio dei pigmenti: il caso degli affreschi di Luini al Santuario di Saronno". L'ultimo intervento ha visto come protagonista Nicoletta Marinoni, docente nel Dipartimento di Scienze della terra Ardito Desio all'Università degli Studi di Milano, la trattazione ha avuto come titolo "Minerali e rocce, una risorsa dei beni culturali".
I MINI LABORATORI
Durante la giornata, hanno avuto luogo anche cinque laboratori a cui hanno preso parte con particolare interesse anche i 240 studenti che si sono alternati durante questa giornata all'insegna dell'arte e della scienza. Di seguito i laboratori.
"L'inganno dei colori, il colorimetro per misurarli", a cura di Vittoria Guglielmi e Chiara Andrea Lombardi, del dipartimento di Chimica della Statale di Milano. "Quantificare l'inquinamento", a cura di Andrea Bergomi e Mattia Borelli, facenti parte anch'essi del dipartimento di chimica della Statale di Milano.
Ospiti e relatori di un laboratorio anche Anna Gueli e Carlo Trigona dell'Università degli Studi di Catania, con un laboratorio dal titolo "Living Sensors: piante e terreni per il monitoraggio del patrimonio culturale".
"Dal macro al Micro, un viaggio con il microscopio", a cura della sopracitata Nicoletta Marinoni, con il supporto di Manco Cantaluppi. Il titolo dell'ultimo mini laboratorio è "Studiare i materiali: laboratorio di spettroscopia infrarossa", a cura di Francesca Volpi e Giacomo Fiocco dell'Università degli studi di Pavia.
Terminati i laboratori e le attività proposte, i ragazzi hanno avuto la possibilità di visitare il santuario sotto la guida di Carlo Mariani e Paola Fermo.
All'evento, in rappresentazione dell'amministrazione comunale, hanno presenziato anche il vicesindaco Laura Succi e l'assessore Franco Casali.
È attivo il servizio di notizie in tempo reale tramite Whatasapp e Telegram de ilSaronno.
Per Whatsapp aggiungere il numero + 39 3202734048 alla propria rubrica ed inviare allo stesso numero il messaggio "notizie on"
Per Telegram cercare il canale @ilsaronnobn o cliccare su https://t.me/ilsaronnobn
SARONNO - Giovedì sera si concluderà il ciclo dei tre incontri, organizzati dalla comunità pastorale Crocifisso Risorto per la valorizzazione della chiesa di San Francesco, sottoposta ai restauri del ciclo di affreschi della navata centrale.
Nell'ultimo appuntamento degli incontri "Sulle vie dei miracoli di San Francesco e Sant'Antonio da Padove negli affreschi di Giovanni Ambrogio Legnani" saranno raccontati nei dettagli i lavori magistralmente condotti dalla restauratrice Federica Bruschi sotto la vigilanza di Benedetta Chiesi, funzionario storico dell’arte, e diSonia Segimiro, funzionario restauratore, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio e con la direzione lavori di Carlo Mariani.
Un'occasione unica per scoprire, anche con la partecipazione di Cantastorie, Fondazione Daimon e Liceo classico Legnani segreti, backstage e tante informazioni sui tesori della chiesa di San Francesco e sulla loro valorizzazione.
Ecco ad esempio un confronto, prima e dopo, del lavoro fatto sulla controfacciata. "Col restauro della controfacciata - spiega la restauratrice Federisca Bruschi - possiamo dire di aver abbattuto anche noi il nostro muro (più mentale che fisico). Percorrendo la navata a ritroso, ci sarà così, modo di compenetrare visivamente in uno spazio che, per decenni, ci era stato precluso in virtù di scelte forse poco coraggiose e che ora ci reintroduce nella profondità illusoria che ha caratterizzato i secoli della grande decorazione barocca".
L'appuntamento è quindi, nel pieno rispetto delle norme covid, giovedì 7 aprile alle 21 nella chiesa di San Francesco.
SARONNO - L'intervento di restauro concluso in questi giorni sulla parete di sinistra della navata centrale della chiesa di San Francesco ha permesso di scoprire come gli affreschi siano i più ricchi dell'intero ciclo ma soprattutto come ci abbiano lavorato tre generazioni di artisti Legnani, il nonno Tommaso, il papà Giovanni Ambrogio e un giovane e talentuoso Stefano Maria che 17enne aveva già quel talento e quell'attenzione per i particolari che lo renderanno celebre come il Legnanino.
Il restauro, realizzato con un finanziamento regionale, ha portato a scoprire due cartigli su cui l'architetto Carlo Mariani che ha seguito l'intervento con la restauratrice Federico Bruschi ha già annunciato l'intenzione di effettuare degli approfondimenti. L'intervento realizzato ha confermato come l'affresco sia stato realizzato nel 1678 e sia decisamente più ricco e curato di quello presente sulla parete opposta.
Ma non solo. L'occhio esperto permette di notare come le scene secondarie siano più intense, ricche di movimento e di dettagli (a partire da quelli degli abiti e dei gioielli delle donne). Probabilmente perchè realizzate dal giovane Legnanino (Stefano Maria Legnani) che 17enne già mostra il proprio talento. Lo svelano alcuni particolari che poi accompagneranno l'opera dell'artista per tutta sua carriera come il ricercato e dettagliato boccolo dei capelli di uno degli angioletti.
Grazie al gruppo Chiese aperte e di Cantastorie, domani sabato, dalle 15 alle 19, sono in programma le visite guidate sui ponteggi, iniziate nello scorso fine settimana, in occasione della festa del Trasporto.
Si consiglia ai visitatori un abbigliamento comodo, a partire dalle scarpe, in modo da poter salire sui ponteggi in sicurezza. La prenotazione è obbligatoria ed è previsto un contributo a offerta libera per sostenere i restauri. E' ancora possibile "adottare" una parte dei restauri, come gli angioletti ben visibili su entrambe le pareti della navata centrale contribuendo così a sostenere i costi dell'intervento di restauro. Tutte le informazioni sono disponibili su www.cantastoriesaronno.it
LA NUOVA PROFONDITA' DELLA CHIESA DI SAN FRANCESCO
LA TECNICA DEL PAPA' DEL LEGNANINO SVELATA NELLA NAVATA CENTRALE (PARETE DESTRA)
SARONNO - Nulla è stato lasciato al caso: dalla preparazione degli spazi e dell'illuminazione alla presenza di tutti i protagonisti. Ieri sera la Comunità pastorale ha rivelato i segreti scoperti con il recente restauro del Crocifisso al centro della processione del Trasporto.
ALLESTIMENTO
Per permettere ai saronnesi di vivere al meglio l'esperienza è stato realizzato un allestimento ad hoc della Prepositurale con i banchi "girati" verso la nicchia in cui si trova abitualmente il Crocifisso che è stato collocato all'esterno illuminato con una luce bianca mentre il resto della chiesa è rimasta in penombra. Un'attenzione che ha permesso a tutti di notare da subito come fosse completamente cambiata l'opera. A colpire è soprattutto il colore dell'incarnato che appare più pallido ma anche più tornito con i lividi e i segni della sofferenza decisamente più vivi.
LA RIVELAZIONE
A raccontare il valore del restauro Benedetta Chiesi, storica d’arte e funzionaria della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio che ha rimarcato la grande soddisfazione per l'intervento svolto che ha permesso di "prendersi cura del Crocifisso e di restituirlo alla devozione saronnese aprendo però anche ad una serie di nuove scoperte".
Grazie all'intervento realizzato con cura certosina dall'esperta Carola Ciprandi ora si sa che il Crocifisso è stato più volte ricolorato anche in epoca recente ad esempio nel 1914. Il lavoro di restauro è stato complesso perchè con una serie di piccole campionature sono stati rivelati tutti gli strati e poi si è scelto "con un lavoro basato sulla compentenza e la fiducia" quali togliere per valorizzare l'opera permettendole però di mantenere la propria autenticità ed uniformità.
L'intervento, realizzato con un bisturi e tanta cura e pazienza, ha permesso di scoprire come il Crocifisso risalga alla seconda metà del Cinquecento e che provenga alla bottega "da Corbetta". La stessa da cui arrivano le statue del Santuario. Si tratta ovviamente di un punto di partenza visto che saranno necessari ulteriori approfondimenti "per rivelare nuovi segreti per permettere alla città di riappropriarsi di un’opera". Altrettanta attenzione è stata dedicata alla Croce da Franco Blumer noto restauratore dei metalli storico-artistici, che ha al suo attivo un emblematico intervento sulla Madonnina del Duomo di Milano.
UN TUFFO NEL PASSATO
Particolarmente apprezzato dai presenti l'intervento di Andrea Germi che ha ricostruito, documenti alla mano, quello che si conosce della storia del Crocifisso e del Traporto facendo rivivere, con mappe e spiegazioni, l'atmosfera, la devozione ma anche le difficoltà incontrate all'opera nel corso della sua storia saronnese.
COME è NATO L'INTERVENTO
Tutto era iniziato un anno fa quando i volontari che si occupano della movimentazione del crocifisso si sono accorti di vistose crepe nelle braccia che l’anno precedente non c’erano. E’ stato subito informato l'allora prevosto monsignor Armando Cattaneo che aveva immediatamente contattato i “tecnici” che si occupano dei tesori artistici e architettonici delle chiese saronnesi Carlo Mariani e l’esperta in sculture lignee Carola Ciprandi. La pratica di restauro del Crocifisso era stata inoltrata all’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Milano il 10 novembre 2020 per essere analizzata e per il successivo inoltro alla Soprintendenza per la necessaria autorizzazione che è stata rilasciata il 17 dicembre 2020. La Curia Arcivescovile emetteva poi il Nulla Osta finale il 15 gennaio di quest’anno.
PRESENTI
Oltre a tanti cittadini erano presidenti il vicesindaco Laura Succi, il prevosto con Claudio Galimberti con don Alberto Corti e don Vincenzo Bosisio. Presenti anche i saronnesi che come volontari si occupano delle tante necessità della Prepositurale. Nel corso della serata non è mancato un ricordo a Pino Carugati recentemente scomparso che si è a lungo occupato dell'edificio di culto e anche dello stesso Crocifisso.