Crisi Fbc Saronno, Antonio Aiello: “Vi racconto come è andata”
SARONNO – E’ un Antonio Aiello decisamente amareggiato quello che mercoledì pomeriggio si presenta in piazza Libertà per incontrare i giornalisti e spiegare le motivazioni delle sue seconde dimissioni nel giro di pochi mesi da allenatore del Fbc Saronno. “Non si tratta di abbandonare la baracca ma io sono un allenatore, e sono venuto per allenare. Se agli allenamenti però siamo sempre e solo in cinque o sei, cosa possiamo fare?”
Aiello aveva chiesto alla dirigenza rinforzi, “c’era stato un sì e mi ero dato da fare per trovarli – ricorda il mister – c’erano due nomi molto importanti, che per amicizia sarebbero venuti, parlo di elementi con trascorsi solo nei professionisti e soprattutto fra serie A e serie B. Ma poi hanno parlato con la dirigenza e non se n’è fatto niente, evidentemente non c’erano le premesse economiche; non si è voluto provare. Questo è il mio più grande cruccio, non avere avuto la possibilità di inseguire la salvezza sino alla fine, salvezza che grazie soprattutto ai demeriti degli avversari ad oggi è ancora possibile”. Ma adesso la squadra è praticamente svanita, oltre ad Aiello molto probabilmente non ci saranno più quasi tutti i giocatori residui. “Ero arrivato a dicembre ed ero tornato, dopo le dimissioni date a febbraio, proprio per alcuni di loro, che avevo portato io a Saronno. Ma questo non è calcio, così non si può lavorare. E’ inutile che ci prendiamo in giro” dice il tecnico.
Come andrà a finire? “Auguro il meglio, per i tifosi e la città. Ma non so venerdì contro il Fanfulla chi scenderà in campo. Non è possibile pensare che una squadra che deve salvarsi si trovi in queste condizioni, e neppure di andare in giro a fare certe figure! Martedì sono arrivato a limite – dice Aiello – Cosa fare, quando non ci sono neppure i presupposti per allenarsi?”
Il tecnico è particolarmente triste, “per la città, i tifosi che sono stati pazientissimi, ed anche per quei giocatori che comunque ci hanno sempre messo la faccia, e che hanno dato tutto quel che potevano. Dietro al calcio, ed al calcio a Saronno ci sono giuste aspettative, mi spiace siano state disattese. E mi spiace anche per il settore giovanile, la juniores rischia di retrocedere, spero che almeno loro ce la facciano a salvarsi”.
Qualcuno da ringraziare? “I giocatori che ci hanno voluto provare sempre e fuori dal campo solo Antonio Surace (è il papà di Diego, centravanti del Fbc Saronno) che ci ha dato una mano determinante per tenere accesa la fiammella della speranza, è l’unico che ha contribuito concretamente per tenere in vita la squadra”.
28032018