Pgt, parlano i cittadini:”Nelle aree dismesse vogliamo attività produttive verdi”
SARONNO – Ecco la diretta degli interventi dei cittadini:
ore 11,35 conclude la serata il sindaco Luciano Porro che invita i cittadini a continuare a collaborare con l’Amministrazione “perchè per le osservazioni c’è tempo fino al 2 aprile”. Il primo cittadino ha ringraziato forze dell’ordine per la presenza “il clima è molto cambiato dalla seduta del 20 dicembre e ringrazio tutti coloro che hanno contribuito a realizzare un confronto positivo e nell’ambito della legalità”
ore 11,30 si alza Marco Fusè: “Chiediamo ai privati di mettere a disposizione i propri maxigiardini in cambio di sconto Imu. Si potrebbe creare un circuito di giardini in ogni quartiere”.
ore 11,20 prende la parola Gabriele Cattaneo “nelle aree dismesse ci sarà la possibilità di creare strutture sanitarie come iniziativa privata o pubblica? Perchè il nostro ospedale ha dei deficit e credo che Saronno abbiamo la necessità di avere una struttura moderna come Como e Legnano”. E lancia un’idea per le aree verdi: “Devono essere attrezzate e ben curate e per questo si dovrebbe imitare il modello di piazza Pertini dove il verde è recintato e curato da un maxi condominio”
ore 10,49 prende la parola Marco Pozzi che affronta la questione del rischio geologico legato al torrente Lura dopo aver parlato del problema del fallimento di alcune proprietà delle aree dismesse “cosa che ha reso difficoltoso per l’Amministrazione relazionarsi e studiare nuove soluzioni”. Ultima domanda sulla Lus: “Possiamo tenere un pezzo dell’edificio se si accerta che è storico ma certo si potrebbe recuperarne una parte creando area verde con una piazza”.
ore 10,44 interviene Roberto Strada (Movimento 5 stelle):”La primavera urbanistica per questa città deve venire. No c’è niente di nuovo: stessa strategia el passato. Non si guarda esigenze dei cittadini e del territorio. Manca analisi impatto ambientale e viabilistiche che riqualificazione aree dismesse avrà sulla città”. E rincara:”Questo è un pgt sviluppista che mette gli interessi di pochi sulle necessità di molti. Ci sono appezzamenti liberi, come area vicino al diamante del campo da baseball, che sono minacciati dal cemento”. E conclude:”Venire in un consiglio comunale aperto e trovare uno schieramento aperto con uno schieramento di forze dell’ordine non è il massimo”.
ore 10,39 Campilongo:”Sulle bonifiche non siamo passivi. I percorsi sono avviati senza aspettare l’iniziativa privata ma ovviamente dobbiamo seguire normative”
ore 10,34 microfono Romano Canazza, nuovo referente associazione “Amici della Cassina Ferrara”:”in questo Pgt c’è poca trasparenza e tracciabilità”
ore 10,31 parola ancora ai cittadini, Giulia Alliata (Legambiente):”Vogliamo che le poche aree adesso libere restino così. Nei prossimi cinque anni devono restare vuote, si parta dalle aree dismesse”. Entra poi nello specifico con domande sui corridoi ecologici “nord a sud lungo si lavorerà sul Lura ma ci sono sono soluzione sull’asse est ovest?” e alla necessità di percorsi ciclabili senza strozzature. Ultima stoccata è sulla bonifica delle aree dismesse:”non deve essere solo legata alla costruzioni ci sono interventi necessari come quello del pozzo di via Parini”
ore 10:20 rispondendo ai cittadini Campilongo precisa “nessun nuovo piano alla Colombara, solo una piccola parte di Saronno Sud sarà interessato da nuovi piani”
ore 10:16 ad esprimersi è Massimo Uboldi (Movimento 5 stelle) che dopo un breve excursus sulla storia urbanistica saronnese entra nel vivo del commento del Pgt:”Accanto alcune cose giuste come il no alla grande distribuzioni ci sono scelte miopi come la mancata attenzione al problema acqua”. “Fermatevi – ha concluso dopo aver tirato una frecciata a Campilongo reo di aver confuso “partecipazione con presentazione” – siamo ancora in tempo per salvare la città. Le case non servono ma il verde e il terreno libero sì”.
ore 10,12 il microfono a Gino Ranieri, direttore sportivo della società sportiva Matteotti che pone l’accento sui problemi di parcheggi del centro sportivo “la cui carenza mette a rischio la sicurezza di pubblico e atleti” e sulla necessità introdurre il limite a 30 chilometri all’ora in via Sampietro.
ore 10:10 prende la parola Stefano Quintadamo di Trezzano sul Naviglio che presenta la sua esperienza di lavoratore in cassa integrazione che, con 24 colleghi è entrato in un vecchio capannone avviando un’attività di recupero Raee. “Non sono saronnese – ha concluso – ma credo che la crisi morda anche qui e che i capannoni vuoti, vecchi e nuovi non manchino. Sarebbe bello se potessero tornare produttivi anche con impronta ecologica.
ore 10:03 finisce l’intervento di Guaglianone con la richiesta di una moratoria dell’edificabilità, con una maggior tutela delle aree agricole, anche con una conversione ad un uso biologico. Durissimo l’affondo sulle aree dismesse: “Si sta ripetendo la storia in cui si lascia costruire in cambio di benefit. Anzi si peggiora perchè sono aumentate le già mostruose volumetrie in virtù nella necessità di bonifica”. “Bisogna ripensare alla riqualificazione per dire no all’edificazione senza senso. Meglio investire in attività produttive e di promozione della formazione ci sono diversi ambiti in cui investire dalla bioedilizia alla biodepurazione”. Il finale è dedicato alla dipendenza da oneri durbanizzazione arrivando a chiedere di trovare i fondi in altro modo con una rinegoziazione del debito cittadino e soprattutto con nuovi strumenti di finanza locale
ore 9,48 presidente Airoldi toglie la parola ad Elena Casalini, per la fine del tempo a sua disposizione, e il suo intervento viene proseguito da Roberto Guaglianone (Attac) che polemizza “in questa città, in una sala vuota, si danno a un cittadino solo cinque minuti per parlare di un piano che deciderà il volto di Saronno nei prossimi 5 anni.
ore 9,40 Prende la parola Elena Casalini (Attac): “E’ un piano sconvolgente – ha esordito dopo aver criticato la scarsa propensione all’ironia con cui l’Amministrazione comunale ha accolto l’albero di mattoni consegnato nel consiglio comunale prima di Natale – Basti pensare che breve un milione di metri quadrati di cemento in più decisi senza un censimento delle case sfitte”. Chiara la richiesta:”Ridimensionamento dei nuovi alloggi fatto in base a criteri scientifici e non come dice l’assessore per necessità”.
ore 9:28 dopo l’introduzione del’assessore il microfono è passato ai saronnesi: il primo intervento è di Domenico Foti, commercialista saronnese che ha sollevato delle perplessità sul piano delle regole per il centro storico:”Abbiamo l’impressione che si voglia imbalsamare il centro storico anche quelle zone che non hanno particolari qualità e che si potrebbero riqualificare migliorando la qualità urbanistica. Nessuno vorrebbe dei grattecieli al centro di Saronno ma un po’ più di flessibilità e comprensibilità aiuterebbe i cittadini a pensare al futuro delle proprie proprietà”.
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