Sciopero e presidio di cento lavoratori scongiurato ai Grandi magazzini Bossi
GERENZANO – Sarà un referendum tra i dipendenti a sancire la definitiva chiusura della vertenza tra i grandi magazzini Bossi e i suoi 100 dipendenti. Sul piatto c’era la firma di un nuovo contratto le cui condizioni non accontentavano il personale. Tanto che dopo una serie di incontri giovedì sera si era arrivati alla rottura.
“Abbiamo rotto le trattative – hanno dichiarato alla stampa i delegati sindacali di Usb e Cisl – perchè l’azienda voleva cancellare più di trent’anni di conquiste dei dipendenti, portando un contratto nazionale che diminuisce considerevolmente lo stipendio a tutti i dipendenti». Tanti i temi: l’indennità di mensa, la riduzione dell’orario di lavoro ma soprattutto la questione del lavoro domenicale che “volevano rendere obbligatorio e non più volontario”. Tutte richieste che l’azienda giustificava alla luce di “un crollo dei consumi”.
Così i lavoratori avevano organizzato per domani, sabato, una giornata di sciopero e di presidio che di fatto, con un centinaio di dipendenti pronti ad incrociale le braccia, minacciava l’apertura del grande magazzino di via Clerici al confine con Saronno. In realtà però nel pomeriggio è stato trovato un accordo tanto che sciopero e presidio sono stati annullati. I contratti saranno rinnovati accogliendo quasi tutte le richieste dei lavoratori a partire dalla presenza, solo su base volontaria, dei lavoratori nei turni domenicali.
In settimana la bozza d’accordo sarò sottoposta ai lavoratori con un referendum:”La trattativa è stata proficua -hanno concluso i delegati sindacali – l’azienda ha firmato l’accordo con un grande senso di responsabilità da parte di tutti”.
(fonte foto www.cotefa.it)
22032013