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CISLAGO – Minivolley, l’Us Cistellum apre le porte ai più piccoli.
Le iscrizioni vengono raccolte a partire dal 24 agosto, da parte della società che fa base al palasport cislaghese.
Ecco intregralmente il comunicato pubblicato sul sito del club.
Il minivolley non è la pallavolo in piccolo, ma la pallavolo dei piccoli. L’unica cosa che lascia in rapporto entrambe le attività è l’attrezzo con cui si svolge, il pallone, e il fatto che tutti devono difendere il proprio campo e attaccare il campo avversario col pallone facendogli superare una rete.
La lezione non va quindi impostata come una riduzione dell’allenamento dell’adulto che gioca a pallavolo, ma come una serie di stimoli e situazioni di apprendimento, create attraverso dei giochi e delle dimostrazioni, in base alle fasi di sviluppo nel quale il bambino si trova, per far si che la sua educazione motoria si accresca. Le fasi sensibili sono dei periodi della crescita in cui i bambini sono più propensi, rispetto ad altre fasi, nell’apprendimento delle capacità motorie. Il minivolley va a operare in una fascia di età compresa tra i 6 e i 12 anni, questo sta a significare che è importantissimo il minivolley eseguito nello sviluppo motorio del bambino in quanto è questo il periodo più favorevole alla maturazione delle capacità coordinative. Detto questo andiamo ad operare cercando di sviluppare le capacità motorie, in base ai gesti e ai contenuti della pallavolo. L’acquisizione di un gesto motorio dipende dal patrimonio motorio del ragazzo e con esso si sviluppano fattori coordinativi e condizionali nel ragazzo. Lo sviluppo di più gesti motori porterà a acquisire sequenza motorie più complesse, tutte queste capacità aumentano fino a raggiungere una costruzione delle abilità motorie. Le abilità derivano dalla combinazione di capacità motorie e di schemi motori di base, si automatizzano con le ripetizioni e non sono altro che il gesto sportivo finale. Tanto più ricco e completo è il repertorio di base, tante più abilità potremo sviluppare. L’ampliamento dei repertori di azione favorisce la costituzione di una motricità più varia ed elastica, che è particolarmente funzionale alla pallavolo, attività in cui il risultato dipende dall’abilità dei ragazzi di eseguire gesti adeguati al contesto ed alle situazioni che sono in continua variazione. Questo comporta la necessità di cambiamenti delle situazioni di gioco, come nel caso della pallavolo è necessario variare le attività, come per esempio partitella di pallamano o di basket stesso. Nel minivolley i bambini devono riconoscere l’azione dell’avversario e del compagno ed elaborare, in tempo reale, un programma motorio precedentemente appreso, da cui scaturisce l’azione motoria più opportuna.
L’allenatore deve quindi lavorare su quali capacità deve lavorare in base all’età del gruppo, deve essere a conoscenza dei contenuti fondamentali della pallavolo e sapere quali cose si devono tenere in considerazione in un gruppo di bambini che devono giocare per divertirsi e poi deve tenere conto di quali situazioni deve creare per aumentare gli stimoli. Quindi la programmazione deve contenere giochi ed esercizi che: sviluppino la coordinazione (palloni di diverse dimensioni, lanci e prese in situazioni differenti), migliorino la coordinazione spazio temporale (valutare traiettorie, velocità e direzioni, creare quindi situazioni che sviluppino la percezione spazio temporale), sviluppare la dissociazione segmentaria (eseguire più azioni medesimamente con arti superiori e inferiori), proporre giochi di competizione per aumentare la collaborazione nel gruppo e proporre esercizi che diano sempre motivazioni a giocare ed allenarsi.
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