Lara Comi con i frontalieri dopo il referendum in Svizzera
SARONNO – “La proposta uscita dalla consultazione referendaria dimostra che c’è un Paese spaccato in due. Voglio però vedere se Berna vorrà portare avanti fino in fondo la politica dei tetti massimi all’immigrazione andando a chiedere la rinegoziazione dei trattati con l’Unione europea per la libertà di movimento delle persone. Portare indietro le lancette della storia non è la soluzione e l’isolamento a trecentosessanta gradi alla lunga è un boomerang. Anche perché va ricordato che l’Unione europea è il principale partner economico della Svizzera. E di questa libera circolazione ne beneficia il Paese che può avere manodopera specializzata, quella garantita dai 60 mila frontalieri italiani, a costi più bassi. Io continuerò in tutte le sedi europee a battermi contro questo tentativo di discriminare i lavoratori italiani. Se persisterà questa politica, potremmo fare la proposta di rompere gli accordi di Schengen cui la Confederazione elvetica ha aderito”.
Lo afferma lìeuroparlamentare di Forza Italia, la saronnese Lara Comi, a seguito dell’esito del referendum odierno in Svizzera. La consultazione, voluta dal maggiore partito locale, l’Udc, mira a imporre tetti massimi all’immigrazione e a rivedere gli accordi bilaterali Svizzera-Unione europea, in vigore dal 2002, che regolano la circolazione dei cittadini Ue all’interno della vicina Confederazione.
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