Omicidio: i saronnesi ricordano Angelo Alberti
SARONNO – “Era spesso in giro per il quartiere ma negli ultimi anni era sempre più confuso e sempre più provato dal rapporto davvero burrascoso con il figlio che aveva problemi con l’alcool”. Così i vicini ricordano Angelo Alberti 86enne ucciso martedì sera con una coltellata fatale alla spalla dal figlio Luca di 46 anni.
“Era originario di Turate – spiega Angelo Arnemi titolare del chiosco di fiori davanti al Santuario – ma abitava da molti anni a Saronno. Lo conoscevo da quarant’anni. Era una persona semplice alla mano e soffriva molto per il rapporto conflittuale con il figlio”. In pensione da oltre vent’anni Angelo Alberti aveva lavorato come tipografo per il Corriere della Sera:”Si era sposato due volte ed aveva tre figli: la maggiore che vive e lavora a Saronno, il secondo che vive fuori provincia e Luca che abitava con lui e con cui le discussioni erano quotidiane”.
I vicini raccontano di molte liti accese tra i due in una continua escalation aggravata dall’Alzheimer di cui soffriva l’anziano: “Negli ultimi tempi era davvero provato – ricorda un conoscente – si dimenticava di mangiare e le discussioni e gli scontri con Luca non l’aiutavano”.
I ricordi dei saronnesi non si limitano a questo ultimo difficile periodo:”In città tutti lo conoscevano – ricorda Cesare Cenedese ex consigliere comunale – negli anni Settanta era stato tra i fondatori del Gap. Era attivissimo e molto disponibile me lo ricordo pieno di energia quando mi aveva aiutato ad organizzare una corsa per la scuola. Era molto diverso dall’uomo che incrociavo ogni mattina al bar ma non aveva rinunciato a vivere la propria vita e la propria città”.
Proprio per ricordare il saronnese Arnemi e Cenedese hanno deciso di lasciare un mazzo di fiori davanti al portone di vetri che porta all’appartamento al secondo piano dove è avvenuta la tragedia ” è un gesto semplice per ricordare una persona unica”.
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26032014