Don Desio sospeso da tutti gli incarichi ecclesiastici
Tutto sarebbe incominciato qualche mese fa quando un papà si è accorto di un messaggio insolito sul profilo Facebook del figlio e si è rivolto alle forze dell’ordine. Secondo la ricostruzione degli inquirenti il messaggio, di sostegno al sacerdote dopo l’incidente che lo scorso febbraio l’aveva visto finire in un canale con il suo Suv, sarebbe stato scritto dal religioso con l’utente e la password del ragazzino. Da qui l’accusa di sostituzione di persona. Sempre dai social network arrivano altri guai per il religioso che sarebbe titolare di un profilo a lui non riconducibile. Secondo le prime indiscrezioni i casi di atti sessuali con minori e adescamento contestati a don Desio riguarderebbe 4/5 ragazzi tra i 14 e i 15 anni. Oggi il sacerdote, difeso dall’avvocato Enrico Maria Saviotti, comparirà, per l’interrogatorio di garanzia, davanti al gip Rossella Materia.
Da sabato, momento dell’arresto, don Desio si trova in carcere ed ha potuto incontrare solo il cappellano dell’istituto penitenziario. L’anziana madre del religioso è stata avvisata dell’accaduto da uno zio, informato pochi minuti dopo l’arrivo della polizia in canonica. Al momento l’abitazione di don Desio è stata sigillata: gli inquirenti hanno realizzato una prima perquisizione prelevando il computer, diverse foto, appunti, agende, materiale tecnologico e alcuni giochi.
Domenica, prima di celebrare la messa, il vescovo Lorenzo Ghizzoni si è fermato a parlare con alcuni fedeli: “I fatti sono gravissimi – ha dichiarato parlando della vicenda di don Desio – è vero che c’erano state polemiche dopo l’incidente tuttavia non mi potevo certo aspettare nulla di quanto accaduto”. Monsignor Ghizzoni ha invitato i fedeli ad “un momento di preghiera per le vittime e le loro famiglie. Siamo di fronte a un peccato dal punto di vista morale e a un reato dal punto di vista penale, oltre che a un disturbo di qualche tipo perché certamente occorre curare una persona così”. E ha concluso: “Ci dobbiamo impegnare a dare sostegno alle vittime e collaborazione agli inquirenti”.
07042014